Ci hanno messo tanto, di proprio, gli amministratori e i dirigenti dell’Azienda Siciliana Trasporti, con la fattiva collaborazione dei sindacati aziendali,e dei Governi Lombardo, Berlusconi e Monti ma alla fine sono riusciti a ridurre “in mutande” i lavoratori dell’Ast mentre, facendo capolino dalla finestra, un noto imprenditore attende con ansia che molti di loro vengano addirittura licenziati in maniera tale da trovare, una volta insediatosi al comando dell’Azienda, una struttura più snella che possa assicurare il massimo rendimento al pur non eccessivo capitale che andrà ad investire….
Complice il disgelo, lo scoppio della primavera e l’estate che seguirà e, a differenza dell’ultima volta quando, cioè, il costo della massa vestiario è stato sostenuto dagli stessi lavoratori attraverso il prelievo forzoso di parte del “premio di risultato”, stavolta è probabile che, per la gioia di qualche utente-femmina, gli autisti ci resteranno in mutande. Si realizzerebbero, in tal modo, significative economie anche se non si potrà lucrare sui costi susseguenti al non mantenimento degli standard merceologici e di qualità come spesso è avvenuto in passato sotto l’occhio distratto e indifferente degli utili idioti membri sindacali della Commissione Vestiario.
Ridotti in mutande, quindi, i lavoratori Ast ai quali sono state tolte le prestazioni straordinarie, la reperibilità e, in prospettiva, pure il 20% del salario minimo “garantito”.
Infreddoliti, quindi e ancor più impauriti dalla prospettiva di un possibile trasferimento o della cassa integrazione o, ancora peggio, dal licenziamento.
A conti fatti, se si realizzassero tali drammatiche prospettive, sommate ai provvedimenti “lacrime e sangue” introdotti dal Governo Monti per salvare l’Italia, i Politici e i Banchieri, si determinerebbe, per i lavoratori dell’Ast una riduzione di circa il 50% del potere d’acquisto rispetto ad appena qualche mese fa e, di conseguenza uno stato di povertà inconcepibile per il tipo di prestazione professionale (ad alto rischio e sicuramente “usurante”) reso all’Azienda e, più in generale, alla collettività….
A questo punto i lavoratori Ast dovrebbero “svegliarsi”, mettere da parte le paure di conseguenze sul piano lavorativo (che altro potrebbe far loro l’Azienda o meglio, gli scagnozzi che gestiscono il “movimento”?) e aderire ad un Sindacato libero ed indipendente come il Sidast e formare una meravigliosa macchina da guerra per “combattere” non certamente contro l’Azienda in quanto tale ma contro gli Amministratori e i Gestori della stessa spudoratamente mantenuti e protetti da indifendibili esponenti politici regionali (fin’ora indagati e/o inquisiti al 30% con forte tendenza al rialzo della percentuale)….
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