Non so perché il mio ricordo ti lega al lago di Annecy che visitai qualche anno prima della tua morte. Ma allora non ti ricordai, ero giovane e mi credevo padrone della mia sorte. [...] Ora ch'è inutile mi basta la fotografia del lago.
Eugenio Montale
Annecy, una foto vista e rivesta decine di volte. Sempre lo stesso scorcio, quello che ritrae Palais de l'Isle, fotografato da migliaia di obiettivi diversi. Un paese racchiuso in un unico angolo, un solo scatto a rappresentarne tutta la bellezza e a farsi carico di tutta la sua celebrità.
Ma Annecy di angoli da fotografare invece ne ha innumerevoli, anzi, ci vorrebbe un'enorme macchina fotografica per immortalarla nel suo insieme, in tutta la sua eleganza, in tutta la sua perfezione; per catturare ogni vicolo, ogni singolo vaso di fiori che si specchia nelle acque trasparenti dei suoi canali, ogni cigno che quelle acque se le gode in libertà, ogni bicicletta che sembra lasciata li per caso e contribuisce inconsapevolmente a darle un'atmosfera rilassata; ogni bistrot con le finestre aperte, dalle persiane colorate, dal quale arriva il chiacchiericcio di un pranzo tra amici; ogni singolo artista di strada che da forma ad un viso su un semplice foglio bianco.
E ci vorrebbe un rullino intero per fotografare il suo lago, racchiuso dalle verdi vette delle pre-Alpi, con i giochi d'acqua che ne movimentano le onde e i più fortunati che con una barca si lanciano in 'esplorazione o semplicemente si riempiono gli occhi di quello spettacolo da una posizione privilegiata.
E ci vorrebbe ancora un altro giorno, un ritorno, un'altra fotografia.