Magazine Psicologia

In risposta a D.O.

Da Roberto Chessa @robertochessa70

Ieri sono stato ospite della trasmissione “dalla cucina al solotto con Belinda” , su comoradio .

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Nonostante alcune difficoltà di connessione, è stata un’esperienza fantastica, e gli ascoltatori hanno dimostrato coinvolgimento ed interesse agli argomenti trattati.

Abbiamo seguito un percorso guidato, dai piccoli dettagli, essenziali per non passare inosservati nel mercato del lavoro, sino alle più “chiacchierate” tecniche di comunicazione.

Ho deciso di fare questo post, oltre che per ringraziare la perfetta padrona di casa, per argomentare più nel dettaglio, una risposta ad un quesito di un ascoltatore.

Mi aspetterei che un selezionatore sappia capire se cerca un uomo da copertina, un innovatore, un grande lavoratore , senza farsi influenzare dalle apparenze.

Caro, D.O. , questo è proprio ciò che cerchiamo di fare.

Abbiamo parlato dell’oscenità di alcune foto nel cv, scattate in bagno davanti alla tazza del water.

Se ci si propone per una posizione di responsabile amministrativo, dove è richiesta sobrietà ed attenzione dei dettagli, l’apparenza potrebbe non giocare dalla parte del candidato.

Ma siamo nell’era dei social, perciò si continua della valutazione delle competenze.
Probabilmente a parità di competenze, si andrà a preferire chi allega una foto in primo piano .

Purtroppo l’apparenza incide nella valutazione del candidato.

Se ci si candida per una posizione di bagnino , una foto a petto nudo potrebbe andare bene!

E’ anche vero che un buon selezionatore debba andare oltre le apparenze.

Un altro punto toccato da D.O., riguarda l’emotività del candidato.

E’ normale che un colloquio di selezione, possa indurre una certa soggezione, soprattutto nelle persone più emotive. Questo il recruiter lo sa bene, ed è proprio per questo che l’obiettivo principale è quello di mettere il candidato a proprio agio. Non è possibile fare un intervista “aperta”, se il candidato non è rilassato e spontaneo.

C’è da dire anche che per determinati ruoli, vengono svolti colloqui sotto stress, proprio per valutare il livello di resistenza del candidato.

Non possiamo generalizzare, ogni aspetto va analizzato in base all’azienda e al ruolo richiesto.

L’ultimo punto che voglio toccare , riguarda le competenze trasversali.

Non basta saper fare un lavoro. Si lavora all’interno di una organizzazione.

Le competenze tecniche non bastano, un candidato si valuta a 360°

Esempio:

Tecnico informatico esperto in un determinato linguaggio di programmazione.
E’ un individuo determinato, in grado di eseguire un compito assegnato e portarlo a termine senza staccare mai la testa dalla tastiera. Ha grande capacità di concentrazione e focalizzazione.
Mettiamo il caso che l’azienda abbia bisogno di quelle competenze tecniche, ma il lavoro debba essere svolto in condivisione con altri membri dello staff.
Quindi parliamo di condivisione di informazioni, capacità di elaborare dati in un contesto più ampio e non fine al compito stesso. Parliamo di collaborazione, visione d’insieme, integrazione organizzativa ed eventualmente coordinamento e sviluppo.
Caratteristiche che il nostro candidato non possiede.
Oppure mettiamo il caso che caratterialmente si scontra con la personalità del suo superiore e dello staff.
Nonostante abbia tutti i requisiti tecnici, non sarà idoneo al ruolo.

Stiamo valutando una nuova data, per poter dar voce anche a quegli ascoltatori, ai quali per mancanza di tempo non è stato possibile rispondere.

Nell’attesa vi elenco alcuni link di articoli e video scritti in questi mesi, che vi consiglio di andare a guardare.

I Video :

Come non passare inosservati nella ricerca di lavoro
rispondere ad una inserzione
Autocandidatura : gli elementi chiave

Articoli di interesse :

le professioni su cui puntare nel 2015
Come riconoscere una inserzioni Killer
Assunzioni in periodo di crisi, le figure più richieste
Che tipo di candidato sei ? cosa evitare in fase di selezione
I particolari che fanno la differenza nel cv
Quali competenze hai ?


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