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In semilibertà un componente della banda della «Uno Bianca»

Creato il 02 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Marina Angelo
In semilibertà un componente della banda della «Uno Bianca»
Oggi, a finire sui giornali, è invece la semilibertà concessa a Marino Occhipinti, uno dei componenti della banda della “Uno bianca” condannato all'ergastolo per l'assalto a un furgone portavalori che costò la vita alla guardia giurata Carlo Beccari. 
Lo scrive il Corriere del Veneto. Occhipinti aveva visto accolta la sua richiesta di semilibertà a inizio gennaio dal tribunale di sorveglianza di Venezia, non senza aspre polemiche da parte dei familiari delle vittime della banda che operava nel bolognese. 
Da lunedì scorso ha cominciato a lavorare da “esterno” per la «Cooperativa Giotto», per la quale aveva già avviato una collaborazione lavorativa da anni da dietro le sbarre. Lunedì sera, prima di rientrare in carcere nella sezione dei semiliberi, è andato a messa. Con la cooperativa padovana aveva imparato a realizzare manichini in cartapesta destinati alla moda nel 2001. Un primo lavoro che lo ha portato poi a lavorare alcuni anni fa, da dietro le sbarre per la stessa cooperativa, a dei call center per l'Asl di Padova e per alcune aziende di telefonia. Disciplinato e serissimo nel suo lavoro, ultimamente era passato alla pasticceria dove è diventato il responsabile di tutta la logistica del reparto.
 Nel frattempo ci chiediamo quando verrà revocata la sospensione a Vallanzasca (insomma quasi 9 mesi di punizione possono bastare).
In semilibertà un componente della banda della «Uno Bianca»A dire il vero lo chiediamo alla moglie che è sempre e comunque al suo fianco in ogni sua battaglia, in ogni sconfitta e in ogni vittoria.Antonella D'Agostino, che tra qualche settimana sarà in tutte le librerie con un nuovo libro su Francis Turatello, della semilibertà di Occhipinti non ne sapeva ancora nulla, lo apprende da noi mentre parliamo. 
Le chiediamo cosa ne pensa e risponde «semplice le armi di Ochipinti erano in dotazione e aveva la divisa x cui aveva la licenza di uccidere. Vallanzasca le armi le rubava e purtroppo non aveva la divisa..cosa devo dire?! Mi è gia andata la pressione alle stelle». 
Perchè Vallanzasca è ancora in punizione?
«E' ancora in punizione xchè pensano al famoso pappagallo australiano che campa 365 anni!» 
Cerca di essere ironica Antonella, ma sappiamo che dietro questa sua battuta si cela tanta sofferenza. Si, perchè in fondo Vallanzasca, giustamente, sta scontando la sua pena ed ha superato già la soglia dei 30 anni di carcere. 
Il suo articolo 21 arrivava non dopo 12 anni di galera ma dopo 38. Trentotto anni, che già scritti per esteso rendono l'idea di un tempo affatto breve. E così dopo Furlan, condannato a 27 anni di carcere per dieci omicidi commessi dall’82 all’84, tornato libero lo scorso anno, adesso si iniziano ad allentare le prese ad Occhipinti, continuando però, a tenere ben tirate quelle di Renato. (l'anno scorso di questi tempi gli veniva infatti negata la semilibertà richiesta)
Con un pizzico di cattiveria si inizia a pensare che in fondo il vecchio "bel Renè" fa più comodo dentro che fuori...come dire, essere stato nel carcere dove era recluso Vallanzasca fa più scena ed effettivamente di scene il bandito "latin lover" ne ha calcate così tante da aver abituato un pò tutti... 
qui il dossier sulla banda della Uno Bianca fatto da Antonella Beccaria
Dossier “UNO BIANCA” I parte 
Dossier “UNO BIANCA” II parte 
Dossier “UNO BIANCA” III parte e ultima parte
qui, invece, l'intervista rilasciata a Radio Ies dal padre di Carlo Beccari

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