ROMA – In tempo di crisi c’è poco da fare: la gente non spreca e, appena può, ricicla. Concetto probabilmente compreso anche molte aziende visto che negli ultimi anni sono fioriti numerosi “negozi dell’usato” con migliaia di acquirenti, tanto che oramai acquistare “riciclato” è diventato quasi una moda.
E a quanto pare anche le mamme più “in” per i propri figli scelgono il riciclo. Parola di t.riciclo, la catena di negozi franchising dedicata ai più piccoli in cui le mamme hanno la possibilità di portare in conto vendita al negozio i capi e le attrezzature non più utilizzate dai propri figli. All’atto della vendita la mamma percepirà il 45% del prezzo stabilito precedentemente.
Attualmente, spiega il titolare del franchising, Massimiliano Monti di Adria, ”sono 12 i punti vendita e tutti al nord ma in primavera apriremo anche a Roma”. L’idea è nata a seguito del problema crescente della crisi economica: ”abbiamo, infatti, studiato bene il fenomeno e abbiamo deciso di puntare al mercato del bambino che per effetto della crescita, crisi o non, ha bisogno di aggiornare il proprio guardaroba”.
Con il vantaggio che ”la merce è pari al nuovo”. Il meccanismo che regola t.riciclo è lo stesso dei mercatini dell’usato ma con enormi differenze in termini di target e qualità. La scommessa, sottolinea Monti di Adria, ”è stata quella di rivolgerci ad un target medio- alto”. Cambia, dunque, la percezione dell’usato che ”prima era considerato per le classi meno abbienti”.
”Entrando nei nostri negozi, invece, si ha la percezione di entrare in una vera e propria boutique e per sfatare il mito dell’odore di muffa che caratterizza i mercatini dell’usato, abbiamo fatto creare da un profumerie una fragranza che ci contraddistingue”. La ricetta è vincente: ”stiamo crescendo in termini di fatturato e di tipologia di clientela. Nei primi 9 mesi dell’anno abbiamo rimborsato fornitori privati per oltre 500 mila euro”. Insomma, ”trasformiamo la polvere in denaro”
Cambia anche alla clientela che ”non è fatta per forza di persone che non riescono ad arrivare a fine mese”. Per effetto della crisi, infatti, ”le persone hanno maggiore consapevolezza nello spendere il proprio denaro”. Oggi, ”anche le persone più schizzinose vengono nei nostri negozi volentieri” e sta diventando ”un elemento di distinzione”. Complice la crisi, dunque, ”le persone, soprattutto del ceto medio- alto, stanno cambiando mentalità soprattutto quando si parla dei più piccoli che usano veramente poco i capi d’abbigliamento”.
Oltre all’usato garantito e di qualità, il titolare sottolinea anche due linee di abbigliamento del franchising ”realizzate con esuberi di produzione tessile”. Grazie ad una filiera corta ”riusciamo ad avere un capo nuovo al prezzo dell’usato griffato per i clienti più esigenti”. Il progetto t.riciclo ha ottenuto il riconoscimento di migliore idea franchising nel mondo 2012.