A più di un anno da quel tragico 4 marzo, sul registro degli indagati sul rogo di Città della Scienza è comparso finalmente un nome: è quello di uno dei vigilantes, P.C., 38 anni.
Il custode, secondo la Procura di Napoli che sta conducendo le indagini, avrebbe contribuito a sviluppare le fiamme che hanno distrutto, quasi interamente, il polo scientifico. P.C. era infatti di servizio la sera del 4 marzo (vedi qui le terribili immagini). L’accusa è di incendio doloso aggravato con finalità camorristiche (articolo 7). Anche l’ultima frase segna una svolta precisa nelle indagini: gli inquirenti sono ormai certi che ci sia stata la mano della criminalità organizzata nella distruzione di Città della Scienza. L’uomo, 38 anni, è stato interrogato e messo a confronto con un collega. A detta dei pm, sarebbero emerse delle contraddizioni che hanno portato così all’accusa.
L’iscrizione sul registro degli indagati dell’uomo sarebbe avvenuta alcuni giorni fa ma la notizia si è appresa solo ora contemporaneamente ad altri sviluppi dell’inchiesta che hanno portato all’acquisizione di una serie di documenti riguardanti l’uso dei finanziamenti alla Fondazione Idis che gestisce Città della Scienza. Infatti, i pm Michele Del Prete e Ida Teresi, per individuare i responsabili dell’incendio e il movente dell’atto doloso, si sono concentrati anche su presunte irregolarità nella gestione dei fondi. Per questo è stato emesso un ordine di esibizione di documentazione relativa al periodo 2007-2013, eseguito dagli agenti della Digos di Napoli, presso l’ufficio controllo di spesa della Regione Campania dopo aver acquisito atti nelle scorse settimane nella sede dell’Idis.
Intanto continua il lungo tira e molla tra Governo, Regione e Comune sulla ricostruzione del polo scientifico. Le basi dell’accordo già ci sono, manca solo la firma che era in programma lo scorso 4 marzo, ad un anno esatto dall’incendio ma le parti si sono incredibilmente allontanate. Ma proprio pochi giorni fa, il sindaco De Magistris, attaccato da Francesco Tuccillo, presidente dell’Associazione Costruttori Edili di Napoli, sulla vicenda Bagnoli ha replicato sulle pagine de “Il Mattino” : “Nelle prossime settimane firmeremo un accordo complessivo con il Governo a Roma per ricostruire Città della Scienza, per bonificare l’intera area e per mettere in campo nuovi investimenti sul territorio”.
Incendio Città della Scienza, svolta nelle indagini, 10.0 out of 10 based on 1 rating