Inchieste a Torino per le buche.

Siamo stati abituati da anni di TG che mostravano la situazione disastrata di autostrade in tutta Italia, una specie di emmenthal urbano

Foto Uberto, licenza CC BY

con il manto stradale ricoperto di buche dalla gravità più o meno alta.
Nelle ultime settimane, anche Torino è stata teatro di incidenti automobilistici dovuti alla scarsa cura dell’asfalto. Lo scorso 5 maggio si è registrata la morte di un uomo di 76 anni, inciampato in una buca di via Ormea, causata dall’erosione della pioggia; il 25 maggio, invece, una turista francese di 72 anni è stata investita e ferita da uno scooter che, finito in una buca, è stato lanciato sul marciapiede, investendo la donna mentre aspettava il pullman in corso Vittorio Emanuele II, vicino alla stazione di Porta Nuova. In questo caso, il dislivello era di ben 10 cm.
Per questo, il pm Guariniello, nell’occuparsi del problema, ha richiesto la mappatura di tutte le voragini presenti in città. A compiere questo screening sarà la polizia giudiziaria.
Il risultato sono 3 fascicoli d’inchiesta, di cui uno per omicidio colposo. Il terzo non riguarda i casi sopracitati, ma è di carattere più generico, e riguarda appunto la mappatura della città per evidenziare le voragini torinesi ed evitare la “messa in pericolo di un numero indeterminato di persone”.
Guariniello, per cercare di valutare l’effettiva estensione dei danni al manto stradale, ha disposto delle consulenze per la disponibilità delle riserve da dedicare alla manutenzione delle strade e alle competenze degli uffici che dovrebbero dirigerle, come la Gtt.

Articolo di Giulia Porzionato.