Semiotica e Umberto Eco: all’Università di Torino una serie di incontri e una laurea ad honorem
Incontri sulla Semiotica all’Università di Torino.
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L’Università degli Studi di Torino si tinge dei colori della semiotica, e in particolare modo delle teorie della cospirazione.
L’Università ospiterà infatti un ciclo di incontri dal titolo “The meaning of conspiracy – Plot and mistery in communication” (Il significato della conspirazione – Trama e misteri nella comunicazione), in cui molti tra i più grandi nomi di studiosi di semiotica, comunicazione e dei massi media affronteranno come la cospirazione ha giocato e gioca ancora un ruolo chiave nella società odierna. Gli incontri avranno inizio lunedì 8 giugno e saranno inaugurati dal discorso di apertura di Massimo Ferrari e Renato Grimaldi, che si terrà alle ore 16,00 nella Sala Principi d’Acaja, all’interno del Rettorato dell’Università. Poi, per tutte le giornate dall’8 fino al 10 giugno, sia le mattinate che i pomeriggi saranno segnati da discussioni e incontri ad un ritmo incessante. Per fare il nome di alcuni appuntamenti, ci sarà “Le dinamiche collettive nell’era della disinformazione”, o “Chi trae davvero vantaggio dall’islamizzazione dell’Europa? Le teorie cospirazioniste nel contesto della destra politica in Germania”, o ancora “Sulla verità e il courting: frammenti e modelli della costruzione sociale della realtà nella retorica, nei media e nelle immagini“, “È tutta colpa del Presidente. Trappole, cospirazioni, corruzione nelle serie TV americane ambientate alla Casa Bianca: Homeland e Scandal”, e ancora “Dimmi cosa mangi, e ti dirò chi sei. Cibo, salute e teorie cospirazioniste”. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Per gli appassionati di enogastronomia, per quelli di serie TV, per quelli più filosofici o più concreti. Una tre giorni in cui l’Università di Torino – e in particolare il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione, conosciuto anche come C.I.R.Ce – dialogherà con altri due centri nevralgici delle scienze semiotiche europee, ossia la Cattedra di Culture Romanze dell’Università di Potsdam e il DAAD, il Servizio Scambi Accademici della Germania. Due istituzioni importanti rappresentate da studiosi cardine, che rendono davvero Torino e la sua Università un po’ un gioiello, e in qualche modo riscattano la fame di merito e valore di cui hanno bisogno le facoltà umanistiche, linguistiche e culturali in questo momento – Palazzo Nuovo, la sede principale della branca umanistica dell’Università di Torino, è al momento ancora chiuso per tracce di amianto nella costruzione. La storia dell’amianto non è però nuova nel capoluogo piemontese: già qualche anno fa fece scandalo la conoscenza che si fece dell’amianto nel soffitto. Purtroppo per gli studenti e gli stessi professori la gravità della notizia è stata sottovalutata, e dunque ora non si parla solo di amianto e di pericolosità ambientale e salutare, bensì delle condizioni in cui gli iscritti all’Università sono costretti a seguire le lezioni, studiare, sostenere gli esami.