19 maggio 2014 • Festival di Cannes 2014, Speciale Festival di Cannes, Speciale Festival OAC, Vetrina Cinema
Opera seconda di Alice Rohrwacher ed unico film italiano in concorso, Le meraviglie ha ricevuto un’ottima accoglienza sulla Croisette. La critica straniera l’ha elogiato, gli applausi non sono mancati in tutte le sue proiezioni festivaliere e la conferenza stampa era gremita di giornalisti di tutto il mondo. A presenziare e a rispondere alle domande sono giunti la regista, la sorella ed attrice Alba, Monica Bellucci, acclamata dai fan, ed il resto del cast.
Alice Rohrwacher, possiamo definire Le meraviglie un film autobiografico?
Alice Rohrwacher: E’ un film molto personale, familiare, ma non autobiografico. Mio padre era un apicultore come il personaggio di Wolfgang nel film, il territorio in cui è ambientato, tra la Toscana, l’Umbria e il Lazio, è quello dove sono cresciuta. Diciamo che nel film ho raccontato cose che conosco molto bene, ma la storia non è autobiografica.
Il film sembra quasi una fiaba contemporanea…
Alice Rohrwacher: E’ una fiaba molto materica, cruda, che può essere letta come la storia di un re con la regina e le loro quattro figlie, ma il fatto che sia legata molto al lavoro quotidiano lo riporta vicino alla realtà. Lo spettatore può interpretarlo come vuole.
Monica Bellucci – Photocall – The Wonders © FDC / C. Duchene
Monica Bellucci, passi da grandi produzioni internazionali a film delicati e personali come questo. Come mai hai accettato questo ruolo? Un ruolo piccolo tra l’altro…
Monica Bellucci: Fare l’attrice è un’esperienza umana. E’ la donna che fa l’attrice non il contrario. Credo che per chi fa il mio mestiere sia necessario fare esperienze diverse. Il mio ruolo è una bella ciliegina sulla torta, una fata che quando si toglie la maschera dichiara praticamente di voler essere vera, di voler tornare alla realtà. Per me non è importante il minutaggio di un ruolo, ma l’intensità.
Monica, come ti sei trovata con Alice e con il resto del cast?
Monica Bellucci: Alice è una regista eccezionale, ha pulizia nel tocco e una forza sincera. Quando ci siamo incontrate la prima volta, mi ha trasmesso tanto. Per quanto riguarda gli attori, questo è un cast meraviglioso. Mi dispiace non aver potuto condividere scene con Alba Rohrwacher, ma lavorare con i bambini fa sempre bene al cuore.
Alba Rohrwacher, com’è stato essere diretti da tua sorella?
Alba Rohrwacher: Ci siamo sempre sostenute a vicenda nel nostro lavoro, ma devo dire che in questo caso eravamo un po’ preoccupate, era la prima volta che lavoravamo insieme. Ma poi è venuto tutto naturale, anche perché le esperienze personali messe in scena da Alice erano anche le mie. Condividere un immaginario rende tutto più facile e alla fine è stata un’esperienza coinvolgente.
E con gli altri attori come ti sei trovata?
Alba Rohrwacher: Premesso che è dispiaciuto anche a me non condividere scene con Monica, con gli altri attori mi sono trovata benissimo. Con le bambine abbiamo fatto delle prove prima delle riprese e quando siamo arrivate sul set siamo diventate una cosa sola. Con Sam Louvyck, che nel film interpreta mio marito, abbiamo lavorato costruendo un conflitto, anche se leggero, tra questi due genitori.
Alice, nel film si parlano diverse lingue, non solo l’italiano…
Alice Rohrwacher: All’inizio del film capitiamo in questa famiglia nel mezzo di un’estate. Non sappiamo cosa ci sia stato prima e cosa ci sarà dopo. Abbiamo utilizzato la lingua per raccontare la storia di questi personaggi, il modo in cui loro parlano cj racconta il loro passato. Abbiamo voluto dare alla lingua una dimensione narrativa.
Quali sono i registi del passato che ti ispirano di più?
Alice Rohrwacher: Non trovo ispirazione solo nel cinema, ma anche nella letteratura, in altre forme di espressione e ovviamente nella vita. Comunque, se devo fare il nome di un regista, dico Rossellini.
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net
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