17 maggio 2014 • Festival di Cannes 2014, Speciale Festival di Cannes, Speciale Festival OAC, Vetrina Cinema
Il rapimento di una ragazza, una coppia di genitori disperati, due detective impegnati a risolvere il caso. Il tutto ambientato nel freddo Canada, con il bianco della neve a dominare lo schermo. Stiamo parlando di Captives, il nuovo film di Atom Egoyan, in concorso a Cannes 2014. Insieme al regista, a presentare il film sulla Croisette sono arrivati anche gli interpreti Rosario Dawson, Ryan Reynolds e Kevin Durand.
Atom Egoyan, com’è nata l’idea?
Atom Egoyan: L’idea mi è venuta quando vivevo nella costa ovest del Canada. Era appena stato rapito un ragazzo e ricordo ancora le decine di cartelli con il suo volto appesi per il parco vicino a casa mia. Ciò mi impressionò molto.
Ritroviamo diversi temi cardine del tuo cinema in questo film…
Atom Egoyan: Sì, ma ho deciso di approcciarmi in modo diverso alla storia, raccontando sia dei due genitori, sia dei due detective così come del rapitore e della bambina. Ho voluto creare tre coppie e parlare dei loro rapporti. Poi chiaramente il film è ambientato in Canada, un posto freddo, innevato, e questo senza dubbio è una costante anche della mia filmografia passata.
Ritorna anche il tema della tecnologia…
Atom Egoyan: E’ sicuramente un tema a me caro, ed in questo film non potevo evitarlo perché era essenziale inserire il video e soprattutto la videosorveglianza. In molti oggi provano piacere ad osservare il dolore in video, e questo desiderio assurdo ed estremo, che purtroppo oggi è anche frequente, è un oggetto di analisi nel film.
Ryan Reynolds and Mireille Enos – Press conference – The Captive © FDC / K. Vygrivach
Una domanda per gli attori: come vi siete preparati ai vostri ruoli?
Ryan Reynolds: ho letto lo script e ovviamente ho pensato ai molti casi di cronaca di questo tipo. Così sono andato a cercare tutti gli articoli di giornale su rapimenti. Il film racconta il dramma di una famiglia ma anche della loro speranza e delle difficoltà nei loro rapporti dopo il rapimento. Questo mi ha affascinato sin da subito. E poi la storia mi ha toccato ancora di più perché mio fratello lavora con la polizia in casi del genere.
Rosario Dawson: per prepararmi Atom mi ha fatto leggere un libro che riguardava l’impossibilità per un detective di proteggere tutti i bambini dai rapimenti. Poi ho ragionato molto sul fatto che oggi anche la rete è molto pericolosa e non solo la realtà. Io e Atom abbiamo parlato molto del mio personaggio e dopo averlo interpretato ho cominciato a rispettare ancora di più la figura dei detective.
Kevin Durand: Il mio personaggio mi faceva paura, ed è stato molto difficile portarlo sullo schermo. Per me è stata una vera sfida.
Ryan, com’è stato lavorare con Atom Egoyan?
Ryan Reynolds: E’ stato eccitante lavorare con lui. Un attore vuole sempre essere diretto da grandi registi, e Atom lo è. Così mi sono messo a sua totale disposizione.
Ryan, ti sarebbe piaciuto anche il ruolo del cattivo di Kevin Durand?
Ryan Reynolds: Credo che Kevin abbia fatto un lavoro straordinario. Solitamente a Hollywood i cattivi sono sempre stereotipati, ma Kevin invece ha cercato di fare qualcosa di diverso e ci è riuscito. Per lui è stata una sfida, ma l’ha vinta.
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net
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