Anche Jim Jarmusch è stato contagiato dalla vampiri-mania ma, come era ovvio aspettarsi, Only Lovers Left Alive reinventa completamente il cinema di genere. Una storia d’amore atipica e geniale che nello stile del suo autore propone continue suggestioni visive ed emotive. Passato in concorso a Cannes 66, il film è stato accompagnato sulla Croisette dal regista e dai due protagonisti, Tilda Swinton e Tom Hiddleston.
Jim Jarmusch, cosa le ha ispirato Only Lovers Left Alive?
Jim Jarmusch: Volevo realizzare questo film da ben sette anni. La mia idea era quella di una storia d’amore tra vampire. Purtroppo non trovavo i finanziamenti, nessuno voleva produrmi una storia così. Fortunatamente Tilda Swinton, che avevo contattato sin da subito per coinvolgerla nel progetto non mi ha mai abbandonato, neanche quando tutto era diventato davvero complicato. Così, appena siamo riuscito a trovare i soldi abbiamo girato il film.
Perché ha scelto due attori inglesi per i due personaggi principali?
Jim Jarmusch: Perché per quanto ne so io, le storie di vampiri provengono prima di tutto dalla letteratura inglese. Credo che ci sia davvero qualcosa di “british” nei vampiri. E poi la percezione che gli inglesi hanno della letteratura e del resto del mondo è eccezionale e io volevo mettere in evidenza quest’aspetto. Tra l’atro Tilda e Tom sono stati straordinari, perché mi hanno davvero aiutato nel creare dei vampiri “nuovi”, volevamo ottenere qualcosa di nostro, di personale, non volevamo fare Nosferatu o un film con Bela Lugosi.
Perché ha scelto Detroit e Tangier come luoghi per questa storia?
Jim Jarmusch: Sono due città astratte e personalmente mi attraggono per diversi motivi. Detroit soprattutto, una volta era una città misteriosa, magica, oggi invece si trova in una situazione difficile e tragica. Ciononostante continua ad essere la scena di un’incredibile cultura musicale.
A proposito di musica, è importantissima nel film…
Jim Jarmusch: Oltre al fatto che il protagonista è un musicista, la musica è davvero un elemento fondamentale del film. Ho scelto una gamma di sinfonie e di canzoni tra le più diverse, ed ognuna di esse mi trasmetteva delle sensazioni uniche. Non le ho scelte a caso, sono stato molto attento nella decisione della colonna sonora, perché volevo che la musica aiutasse a definire l’atmosfera del film, che diventasse quasi una “musica visiva”.
Tilda Swinton, le è piaciuto interpretare un vampiro?
Tilda Swinton: Assolutamente si. Siamo tutti affascinati dai vampiri, forse perché sono immortali e noi siamo terrorizzati dalla morte. Ho amato alla follia questo film, soprattutto per la sua vitalità e l’idea di vita e di lavoro che cela nel racconto.
Tom Hiddleston, cosa ci dice del suo personaggio?
Tom Hiddleston: Il ruolo di Adam può essere visto da numerose e affascinanti prospettive. Mi piaceva l’idea di recitare un personaggio che portava in sé un lato malinconico e uno romantico. Questo film è la storia di due persone si amano e si accettano l’un l’altro e Jim ha esplorato l’amore nel contesto dell’immortalità.
di Antonio Valerio Spera