Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, All Is Lost è il ritorno dietro la macchina da presa di J.C. Chandor, già regista di Margin Call. Protagonista della pellicola uno straordinario Robert Redford, unico attore in scena, che dall’inizio alla fine vediamo completamente da solo su una barca in mezzo all’Oceano Indiano affrontare le mille intemperie della natura per poter salvare la sua vita.
Mr. Redford, la sua è una perfomance essenzialmente fisica, nel film non c‘è neanche un dialogo. Come si è trovato?
Robert Redford: E’ stata una sfida per me. Il film ancora non l’ho visto, lo vedrò stasera per la prima volta, per cui non so qual è stato il risultato finale. Posso dire che non è stato per niente semplice stare da solo in scena, non aver nessun attore con cui interagire. Quando J.C. Chandor mi ha proposto il ruolo ho pensato che fosse giusto accettare, perché desideravo da tempo un personaggio che potesse mettermi così alla prova. Volevo testare il mio carattere. E volevo fare tutto quello che serviva al personaggio, senza sottrarmi a nulla.
Come è stato lavorare con Chandor?
Robert Redford: Selezionai il suo primo film, Margin Call, al Sundance. Non mi era mai successo che un regista scoperto dal mio festival mi offrisse un ruolo in un film. Di lui mi sono fidato subito, nonostante le pochissime pagine di sceneggiatura che mi aveva fatto leggere. Durante le riprese mi sono completamente affidato a lui, perché recitando da solo non hai bene la percezione di come sta andando la tua interpretazione. Mi ha colpito la sua estrema cura di ogni dettaglio e il fatto che arrivava ogni giorno sul set con le idee chiarissime.
Come è riuscito a tenere in tensione il personaggio solo con la forza del silenzio?
Robert Redford: Io credo fortemente nel valore del silenzio, nel film e nella vita stessa. Non interagire con nessuno mi ha costretto ad entrare ancora di più nel personaggio, mi ha portato necessariamente a comprendere la sua parte più profonda. Credo che, per interpretare un ruolo del genere, prima di tutto devi essere vero con te stesso. Quest’esperienza mi è servita anche in quanto persona, e non solo come attore, perché mi ha fatto scoprire la mia verità personale.
In questa storia possiamo trovare dei riferimenti alla società contemporanea?
Robert Redford: All Is Lost è in un certo senso un film che si scontra con la realtà di oggi. La tecnologia ha reso tutto più veloce nella nostra vita, compreso la parola, la conversazione. Oggi tutti parlano troppo e troppo veloce, e questo film senza dialoghi è stato realizzato nel momento giusto. Si sentono solo i suoni della natura, e questo pone la pellicola in netto contrasto con tutto il rumore del mondo di oggi, soprattutto del nostro paese.
Ultimamente l’avevamo vista recitare quasi sempre in film diretti da lei stesso. In futuro continuerà a farsi dirigere da altri registi, come è avvenuto in questo caso?
Robert Redford: Ho iniziato la mia carriera come attore e non me lo sono dimenticato. Non voglio sempre fare regista e attore allo stesso tempo. Io amo recitare ed essere diretto da altri registi, soprattutto se validi come J.C. .
di Antonio Valerio Spera