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Incredibile scoperta sulla mona lisa di leonardo da vinci

Creato il 01 aprile 2010 da Abbatangelo
INCREDIBILE SCOPERTA SULLA MONA LISA DI LEONARDO DA VINCI
La storia sarebbe questa,tenetevi Forte:come alcuni sanno di recente si è proceduto all'analisi spetrografica e genetica di alcune parti del quadro più famoso del mondo,"la Gioconda",la Mona Lisa di Leonardo da vinci ospite da secoli al Louvre,forse dopo l'Ermitage il più grande museo al mondo.
La prima analisi ha voluto identificare eventuali tracce di improte digitali celate negli strati delle velature,decine e decine con cui mano dopo mano Leonardo ha realizato il famoso "sfumato" leonardesco,talvolta sfregando il pigmento con il polpastrello o l'indice (...) Leonardo la usa per rappresentare i paesaggi in lontananza,consiste nella rappresentazione sfumata degli elementi in lontananza con colori che tendono sempre più all'azzurro-violetto.
questo consiste nell'eliminazione totale del contorno e nell'impercettibilità della gradazione delle ombre cosicchè si realizza una perfetta illusione ottica,prospettica,la tridimensionalità (...)
Si è voluto sperare che Leonardo durante le manipolazioni abbia toccato l'opera sublime depositandovi tracce infinitesimali di grasso dei polpastrelli (...) e la seconda prelevando tracce infinitesimali,minime nell'ordine di un decimillesino di millimetro da sottoporre ad analisi genetica,ebbene pare che siano state identificate almeno due tipologie di impronte,una addebitabile ad una persona anziana per le caratteristiche piegne,avallamenti che subentrano dopo la sessantina e l'altra addebitabile ad un giovane intorno ai 20 anni.
A questo punto una febbrile eccitazione si è imposessata dei ricercatori poichè la "leggenda" dice che Raffaello Sanzio fù uno dei primi a vedere l'opera incompleta,scosto il tessuto che lo proteggeva e si dice prese tra le mani rigirandola più volte la Mona Lisa,scrutandola nei suoi dettagli con grandissima ammirata attenzione,ne fù immensamete colpito e da quel giorno la sua pittura adotto moltissimo delle tecniche esecutive di Leonardo.
Data l'età del giovane rivelata dall'analisi genetica si è potuto escludere che si trattasse del suo allievo-amante "Salai" 1480-1524 cui in seguito andranno parte delle opere in termini di lascito ereditario,all'epoca le cronache dicono che il giovane aveva 16 anni,abbastanza nota l'omosessualità di Leonardo Da Vinci per cui inutile dilungarsi sulla questione.
Un' ipotesi, certo dirompente, è riportata dallo scrittore Gianni Clerici in "Una notte con la Gioconda" (Rizzoli editore, 2008): la donna raffigurata nel noto capolavoro di Leonardo sarebbe in realtà un uomo, il Gian Giacomo Caprotti, che sarebbe stato non solo allievo prediletto, ma anche amante di Leonardo. A sostegno di questa tesi c'è senz'altro la forte somiglianza della persona ritratta nella Gioconda con i San Giovanni e l'Angelo Incarnato dipinti dal Leonardo stesso.
LA SORPRESA
Il Louvre prima di diramare la scoperta vuole vederci ancora più chiaro,dopo aver imposto d'autorità il massimo riserbo, chiama al capezzale della Mona Lisa altri esperti,storici dell'arte e altre specializazioni scientifiche,non meno di una trentina,le analisi si susseguono per mesi,inutile aggiungere le innumerevoli polemiche e discussioni infuocate che sino a notte fonda animano il laboratorio del seminterrato A1Est dove venne stabilita la sede delle ricerche.
Passano sette mesi ed ecco quello che salta fuori,l'impronta trovata non puo appartenere a Leonardo da Vinci,essa,l'impronta è collocata tra la decima e l'undicesima velatura,(viene raggiunta per un prelievo con una trapanazione microscopica) a tutta evidenza l'opera era ancora lungi dall'essere terminata (...) la Stratigrafia effettuata (con varie tecniche) sul quadro dice di non meno di 60 velature ad olio,impercettibili,identificate chiaramente dalle molecole di ossigeno ivi imprigionate e che le separano permettendo di contarle un po come si fà con gli alberi o in geologia (...) tra una e l'altra all'epoca pare intercorressero da tra a sei mesi di attesa,una essicazione lentissima (...)  la polvere era allora il peggior nemico degli artisti (...) 
La collocazione dell'impronta permette di stabilire in un certo senso un fatto,se l'impronta fosse di Leonardo in relazione a quanto si sà per certo di lui dovrebbe avere una età vicino a quella di Matusalemme (visse quasi mille anni sembra),l'opera venne iniziata a Firenze 1503-1506,una commissione da parte di un mercante di tessuti che voleva celebrare la fertilità della moglie che gli aveva dato 4 figli in perfetta salute etc,all'epoca Leonardo avrebbe dovuto essere intorno alla quarantina,assolutamente da escludere dunque che l'impronta fosse la sua,infine essa non ha nessuna similitudine con le rare impronte del famoso "codice atlantico";la desolazione e la costernazione si imposessa dei ricercatori,il direttore del Museo del Louvre invita a non disperare e ha la brillante idea di commissionare altre ricerche fra cui scoprire  là dov'è possibile a chi appartenga l'impronta,la caccia al mistero più fitto della Storia dell'Arte continua.
Vengono setacciati gli archivi e si chiede la collaborazione della Gendarmerie Nationale,la sua sezione scientifica distacca dai laboratori di criminologia un piccolo gruppo di esperti al Louvre,in breve si cercano impronte di artisti contemporanei di leonardo da Vinci e dell'età che si ritiene per certo possa avere il quadro più famoso al mondo.

INCREDIBILE SCOPERTA SULLA MONA LISA DI LEONARDO DA VINCI

Giovannino da Varese

GIOVANNINO DA VARESE
Qui fà il suo ingresso con una irruenza deflagrante Giovannino da Varese,un artista misconosciuto (una sua Madonna per lungo tempo attribuita a Leonardo è attualmente conservata al Museo Carnolés di Menton,in Costa Azzurra) contemporaneo di Leonardo e per di più con uno stile pressoche indistinguibile da quello del maestro.
Anche lui appartenente alla Scuola Lombarda cosi definiti gli artisti d'influenza Leonardesca (sfumato,colore,ombreggiatura tecnica etc,)
Insomma l'impronta trovata sulla Mona Lisa è la sua,appartiene senza ombra di dubbio a Giovannino da Varese,nelle sue fatture dell'epoca ne vengono trovate diverse,nitidissime e identiche,la stessa percentuale di acidi grassi e altre sostanze...senza la minima ombra di dubbio;com'era potuto accadere?
Il Mondo crolla sulla testa del direttore del Louvre,di li a poco viene ricevuto d'urgenza all'Eliseo,Sarkozy viene informato e impone il segreto di stato su tutta la vicenda.
Resta nei laboratori un gruppo ristretto di scienziati stavolta strettamente sorvegliati dai servizi di sicurezza,le indagini continuano,si spera in un errore,si ricontrolla tutto passo dopo passo,"l'identité nationale" è seriamente minacciata.
Passano i mesi e finalmente cominciano a trapelare delle indiscrezioni sino ad oggi quando Renzo Bossi la "trota",il figlio di Bossi accompagna ad una conferenza stampa il proffessor Tino Carlevero,uno degli esperti convocati al Louvre.
Le dichiarazioni che seguono esplodono come bombe a sconvolgere una annoiata pattuglia di cronisti che si aspettavano ben altro argomento (le Regionali Italiane etc,) in breve dopo le dichiarazioni del Proffessore Renzo Bossi reclama la restituzione immediata alla "Padania" della Mona Lisa,esibisce la documentazione proveniente dal Louvre, dichiarazioni,testimonianze d'epoca Rinascimentale,con una certa enfasi e indicando i voluminosi faldoni :"è chiaro che l'opera venne rubata ",lo ripeterà più volte "rubata" da Leonardo da Vinci e aggiunge sprezzante "...cos'altro ci si puo attendere da un omosessuale,una checca,un ricchione ! " un applauso e una pacca sulle spalle del neo governatore del Piemonte Cota incoraggia Renzo Bossi visibilmente emozionato a proseguire:"...nessuno si faccia illusioni,su questa cosa non arretreremo di un millimetro,l'opera di Giovannino da Varese appartiene certo all'umanità ma prima alla Padania ed è nostra intenzione farne un simbolo della Cultura Padana".

INCREDIBILE SCOPERTA SULLA MONA LISA DI LEONARDO DA VINCI

Renzo Bossi


Qui il seguito della conferenza stampa:
Tutte le variegate e variopinte espressioni della cultura dei popoli padano-alpini sono oggi soggette a un processo di omologazione e di italianizzazione forzata. Si tratta di una sistematica operazione di devastazione,rapina e di snaturamento che riguarda tutti gli aspetti delle nostre antichissime culture,tra cui lingue (denominate con disprezzo "dialetti" o "patois"), alle tradizioni, ai costumi, ai modi di vita, alle istituzioni, fino alle abitudini alimentari ed oggi lo abbiamo provato irrefutabilmente,cio è accaduto anche nell'Arte. Questo processo viene attuato mediante "furti" e leggi che sono uguali per tutto il territorio della repubblica, che non tengono in alcuna considerazione le differenze locali e che privilegiano sempre usi e atteggiamenti "italiani" quando non sono addirittura punitive per le culture padane.  Si agisce soprattutto sui soggetti più giovani e indifesi trasmettendo loro una cultura foresta e cercando di farli sentire parte di un mondo e di una società che sono invece estranei e lontani. Solo con l'indipendenza, le comunità della Padania possono valorizzare e vivere in piena libertà le proprie culture e tradizioni che devono tornare a essere l'elemento portante della vita sociale e del normale comportamento delle nostre genti.Per questo rivendichiamo a voce alta e forte la restituzione alle genti della Padania di un suo tesoro identitario tra i più antichie celebrati,un valore universale incarnato da un'opera come quella di Giovannino da Varese sarà per noi il simbolo ideale del nostro genio creativo,ci stiamo attivando tramite il governo affinchè la Francia a cui siamo debitori della scoperta ci renda finalmente giustizia,presto trasferiremo all'Accademia di Brera le opere che riusciremo a riportare in patria dopo la dispersione del nostro tesoro nazionale ad opera del colonialismo romano,affatto da escludere in avvenire l'immagine della Mona Lisa sulla cartamoneta Padana (...)A questo punto come se si fossero risvegliati dal torpore alcuni dei presenti contestano vivacemente Renzo Bossi,la polemica s'infiamma,Cota alza la voce e poco dopo tutti:Renzo,il proffessorTino Carlevero,Cota e gli altri abbandonano la sala lasciando soli i contestatori.

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