I debiti sono un fenomeno trasversale che colpisce tanto le persone quanto le società, in un contesto in cui i tassi di interesse aumentano, le preoccupazioni non vanno rivolte solo alle famiglie ma anche al sistema impresa italiano.
Per capire i termini della questione, basta pensare che le imprese italiane sono indebitate per 980 miliardi di euro con un incremento del 6 % rispetto al 2010, questo è il punto di partenza, con l’aumento del costo del denaro e dei tassi di interesse, le imprese si ritroveranno in situazioni sempre più difficili da gestire.
Grande preoccupazione per le zone ricche del Paese dove maggiore è la concentrazione delle piccole, medie e grandi imprese e dove maggiori saranno le difficoltà per le stesse di fronteggiare l’aumento dei tassi di interesse.
Come si fronteggia una situazione del genere? Che politiche mettere in campo per sostenere le imprese?
Allo stato attuale le politiche economiche che vengono frequentemente usate per questo scopo sono due: ricorre all’aiuto dello Stato, seppur in via indiretta, si pensi, per esempio agli ammortizzatori sociali, o ricorrere sempre all’aiuto dello Stato, ma questa volta sotto forma di detrazioni fiscali.
La politica economica non è in grado di dare respiro a manovre strutturali che consentano di garantire la stabilità delle imprese, l’unica cosa che è ormai collaudata da decenni è quella di arginare gli effetti della crisi con un diluvio di risorse pubbliche che aiutano nel breve periodo le imprese e rinviano la soluzione del problema.
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