Lo scorso Natale mi è stato regalato l’iPad. Da quel momento sono finiti i miei problemi con penne, matite, quaderni e cellulare per prendere appunti ogni volta che mi trovo fuori casa.
In compenso, sono cominciati quelli per organizzarli a seconda delle storie.
Sul mio portatile uso Scrivener e mi ci trovo benissimo. Lo adoro. Specialmente adesso che ho imparato a usare bene la funzionalità Outiline e a gestirla attraverso le carte indicizzate sulla Corkboard.
Scrivener, purtroppo, non esiste (ancora) come App, perciò in questi mesi ne ho provate diverse — come Pages (con cui posso creare delle cartelle) e Noteshelf (che mi permette di creare un quaderno diverso per ogni progetto e di tenerli tutti belli ordinati in uno scaffale, ognuno con una copertina diversa). Finché ieri ho trovato Index Card. Ed è stato amore a prima vista.
Non riesco a scrivere, quando sono fuori. Non riesco nemmeno nel silenzio di una biblioteca e avendo una scrivania intera a mia disposizione. Da questo punto di vista, se anche uscisse la App di Scrivener, probabilmente sarebbe sprecata, per me (ma la comprerei ugualmente).
Però ho scoperto di riuscire a lavorare sulle outline, e quindi una App come Index Card è perfetta. Oltretutto, mi permette di condividere i progetti tramite DropBox — per cui sincronizzare la scrittura tra iPad (fuori) e portatile (in casa) è semplice e veloce.
Ogni carta ha poi un “retro”, a cui si accede con un tap sulla carta stessa o sulla freccia nel cerchio arancione a destra. Il retro si presenta come un foglio di Notes, sul quale prendere ulteriori appunti in forma più estesa.
È possibile spostare le carte, in modo da modificare l’ordine degli eventi: basta premere il dito o la penna su una, aspettare che si ingrandisca e, a quel punto, trascinarla nella posizione voluta. Le si può anche impilare: tap su Edit, selezione (una alla volta o in blocco) e poi tap su Stack. A questo punto è sufficiente nominare la pila in modo che sia facilmente leggibile in tutti e tre i modi di visualizzazione offerti dall’App (io, in genere, suddivido le outline in Atto I, Atto II e Atto III). Stack è una funzione che trovo parecchio utile, dal momento che le mie storie strabordano di plot e subplot: riduce notevolmente il disordine nella corkboard e mi permette di avere sott’occhio i vari intrecci tra i personaggi e la linea temporale da seguire. Mi basta selezionare la modalità di visualizzazione verticale o, meglio ancora, quella orizzontale… et voilà!
Ovviamente, le pile possono essere modificate: tap ancora su Edit, si selezionano le carte da rimuovere, quindi tap su Unstack. Le carte possono poi essere inserite in una nuova pila — già esistente o da creare; in questo caso, la visualizzazione verticale mi è di grande aiuto per capire subito dove posizionarle.
Il processo risulta un attimino laborioso, all’inizio, ma ci si prende presto la mano.
La grafica si può personalizzare con un tap su Settings, anche se si può intervenire solo sul background e sul tipo di font.
Della condivisione tramite DropBox ho già detto. Ma si può usare anche la mail — scegliendo tra vari formati a disposizione — o esportare tutto su iTunes. So che esiste il modo di sincronizzare con Scrivener i progetti eseguiti tramite l’App… ma devo ancora capire come. In ogni caso, per me è sufficiente che ci sia DropBox.
Queste sono le funzionalità principali. Sono ridotte all’essenziale, ma per l’uso che ne devo fare sono più che abbastanza.
Magari poter introdurre immagini nelle carte e formattare il testo non sarebbe male, però tutto sommato di tratta di funzioni non indispensabili. Per il momento sono soddisfattissima di quello che ho potuto fare: direi che posso smettere di cercare altre App. Tranne, forse, una per la scrittura, che abbia una tastiera più completa di quella offerta da Pages. Non si sa mai. Anche se è vero che di norma non scrivo quando sono fuori casa, Madama Ispirazione è una gran bastarda: quando arriva, arriva. Per cui, meglio essere equipaggiati e pronti a ogni evenienza.
Index Card si può acquistare nell’App Store a $4.99.