Si è aperto oggi il processo che sta scioccando la Francia: il suo è già stato definito "il più grave infanticidio della storia di Francia" per aver ucciso 8 dei sui 10 figli. Dominique Cottrez, questo il nome della donna 51enne, conservava i cadaveri nella propria abitazione. Oggi è comparsa in Tribunale imputata del plurimo infanticidio compiuto in un periodo che copre circa 20 anni, emerso nel 2010 con la scoperta dei corpi di due neonati nel giardino dei suoi genitori, nel nord della Francia. La donna, che soffre di obesità, pur essendo reo confessa non ha mai chiarito i motivi che l'hanno spinta agli atroci delitti
. Alcuni dei cadaveri furono conservati nel portabiancheria, armadi e garage della casa di famiglia e addirittura nella sua camera da letto. Nel corso del dibattimento, Dominique Cottrez ha spiegato di aver avuto paura che i bambini fossero stati concepiti dopo rapporti sessuali con suo padre, con il quale ebbe una relazione incestuosa dall'infanzia fino alla morte del genitore, avvenuta nel 2007. L'atteso parere degli psichiatri dovrebbe essere ora uno dei momenti chiave del processo. Gli omicidi in famiglia si consumano con una frequenza paurosa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello " Sportello dei Diritti ", e proprio in questi ultimi anni, in modo maggiore che nel passato, in particolare la cronaca nera italiana è stata fortemente caratterizzata da omicidi avvenuti in ambienti familiari. L'infanticidio e l'omicidio di un bambino per mano materna non sempre maturano in ambienti socialmente compromessi o economicamente difficili ma come nel caso in questione la signora Cottrez, anche se umanamente inaccettabile, ha usato l'assassinio come contraccettivo.
Lecce, 25 giugno 2015
Giovanni D'AGATA