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Innocenti in prigione o colpevoli liberi?

Creato il 04 ottobre 2011 da Laperonza

 

knox. kercher, sollecito, processo, assoluizione
Come è giusto che sia la sentenza al processo di appello per la morte di Meredith Kercher sta suscitando un vivissimo dibattito popolare e anche le pagine del nostro amato/odiato Facebook ne sono piene. E’ comprensibilissimo lo sconcerto di chi fosse convinto della colpevolezza dei due. Francamente anche io, seguendo le cronache, mi ero fatto un’idea colpevolista nei confronti di Sollecito e della Knox. Se non che mi sono reso conto, continuando a seguire la cronaca giudiziaria della vicenda, che prove certe non ve n’erano, anzi.

   Sembrerebbe, infatti, che molte prove siano state raccolte non seguendo le procedure di garanzia e addirittura viene adombrato il sospetto che alcune possano essere state manipolate. Nell’epoca della massima scientificità delle indagini, dove il metodo deduttivo che abbiamo imparato ad amare in tanta letteratura è stato quasi totalmente sostituito dall’analisi tecnica dei reperti e delle prove, ci troviamo di fronte alla pressochè totale mancanza di certezza nell’attendibilità di questi responsi. Il che crea molto di più che un ragionevole dubbio e rende pienamente applicabile il principio sancito dall’articolo 533 del codice di procedura e dell’articolo 5 della legge n. 46 del 2006.

   Dico la verità: ho accolto la sentenza con un sospiro di sollievo; non perché io sia convinto dell’innocenza dei due ragazzi. Mi sono però posto nella condizione di essere in qualche modo coinvolto in un procedimento penale pur essendone estraneo. In un caso del genere dovrei essere tranquillo in quanto fiducioso che, essendo innocente, nessuna prova contro di me potrebbe essere trovata. Vedere che prove indiziarie, test manipolati, approssimazione nelle indagini se non malafede possano invece mandare in prigione una persona è oltremodo preoccupante. Una persona può essere privata del bene primario in assoluto che è la libertà solo qualora vi sia l’assoluta certezza della colpevolezza. Nel caso vi siano dubbi non si può imprigionare nessuno. E’ meglio un colpevole libero che un innocente in prigione. Quell’innocente potrebbe essere ognuno di noi.

Luca Craia


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