Il mito del Cavallo di Troia, tramandato per millenni, non è narrato da Omero nell’Iliade esolo accennato nell’Odissea.
Strano, la “più mitica” delle leggende non trova compiutezza “nei più mitici” poemi epici, ma viene raccontata da Virgilio, nell’Eneide.
Siamo sicuri che il cavallo è Renzi? Che l’astuto Berlusconi, nascosto all’interno, ha escogitato il modo per rientrare nell’arena? Perchè non pensare che è tutto al rovescio?
Sono infiniti gli elementi del Renzi pensiero, che si concretizzano sulla linea della continuità politica, della peggiore politica, che non fanno ben sperare, ma c’è un enorme fattore di discontinuità, che lo rende assolutamente diverso da chiunque altro.
Paola Taverna, del movimento Cinque Stelle ha detto la sua, “Parole, parole, parole”, però…
Ebbene, Matteo Renzi in una sorta di contratto unilaterale con gli Italiani, partorito non già da un rapporto naturale, elettori/eletti, ma attraverso una “manovra di palazzo”, ha come gli altri, tutti gli altri, con un pizzico (abbondante) di demagogia, promesso agli italiani, che farà…
La novità? Lui dice, non solo che farà, ma lo farà nei prossimi mesi, e se non farà non avrà scuse.
Probabilmente è un “ciarlatano”, come gli altri, ed avrà le solite difficoltà, quelle di governare un popolo “affamato”.
Sarà quel che sarà o non sarà, farà quel che farà o non farà, ma per una volta non saranno i posteri a giudicarlo, ma tra pochi mesi, vedremo con i nostri occhi, cosa verrà fuori dal cavallo di Troia.
In effetti questa storia ha qualcosa di mitico…quasi biblico, se la sua nascita, al di fuori di un naturale “matrimonio”, è un peccato originale, con il battesimo in aula (Camera e Senato), è avvenuta la rigenerazione… in attesa della venuta dei fatti.
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