La
portata emotiva di uno stilista la vedi dal suo parterre. Sobrio. E da
un front row di professionisti. Poche foto da scattare se non sulla
sfilata, del resto di quella si deve parlare. Ché un tempo negli eventi
di moda ti trovavi vicino ad Andy Warhol, scambiavi due battute con Jean
Cocteau, bevevi bollicine insieme a Truman Capote o facevi
considerazione sulle gonne a ruote mangiando sandwiches con Alba de
Céspedes. Il deserto degli intelletuali oggi, fra la moda, è
raccapriccinate. Ecco perchè Andrea Incontri è stata la bella scoperta
di questa MFW, indaffarata a mostrate tutto (o il niente a seconda di
come angoli lo sguardo), in una Milano nevosa che sembra imprigionare
tutti i comprimari in una trasparente boule de neige.
“Per
me la moda è come creare poesia" dice lo stilista. E si vede. A
cominciare dalla messa in scena di questa splendida sfilata, dove
l'incrociarsi delle modelle che uscivano ed entravano da una stanza
all'altra creavano suggestioni di movimenti senza pari. Gli abiti a
clessidra sobri ed eleganti, le silhouette anni '50, i pantaloni
oversize, le giacche a mantella mia hanno ricordato molto i tempi della
Cespédes.
Vivaddio una collezione avulsa dal contemporaneo "forever dark" da restare impressa nella memoria.
/Foto di Alessandro Lucioni/




