Da più parti attestati di solidarietà per Napolitano sulla pubblicazione e/o divulgazione del suo colloquio telefonico con Nicola Mancino in merito alle trattative Stato-Mafia. Solidarietà che non si discute, nonostante ci piacerebbe proprio sapere cosa si sono detti il Capo dello Stato e l’ex presidente del CSM in merito, visto che il Presidente afferma – tramite note quirinalizie – che quanto viene ipotizzato è tutto falso e che il Quirinale non è ricattabile.
Personalmente sono disposto a crederlo: anche la trattativa Stato-Mafia è sempre colpa di Berlusconi. Che c’entra Mancino? Berlusconi… e stop! Anche se all’epoca la scena politica italica era dominata dai capoccioni del centrosinistra, da coloro che per anni si sono opposti al “regime” del burlesque berlusconiano e che – presumo – si siano divertiti a leggere nei quotidiani le allegrotte intercettazioni a danno dell’ex premier di cui ormai sappiamo tutto, anche quante volte va al bagno.
Solidarietà al Capo dello Stato, dunque. Del resto in un paese normale… è normale che ci si rivolti contro il massacro mediatico delle intercettazioni sputtanate a destra e a manca. Lo hanno intercettato, gli hanno fatto violenza mediatica, e il mondo politico giustamente gli si stringe attorno. È inaudito che si attacchi così il Capo dello Stato, dicono tutti. Non è tollerabile che si abusi delle intercettazioni e le si utilizzi così… per minare la credibilità della più alta figura istituzionale della nostra Repubblica. La divulgazione illegittima della telefonata Napo-Mancio, potrebbe alterare gli equilibri politici del nostro paese… Insomma, ci farebbe fare una grossa figuraccia internazionale e renderebbe intollerabilmente opaco il ruolo del Presidente della Repubblica.
Tutto vero. Eppure non sfugge che questi bei ragionamenti mica furono fatti quando a essere sbattute in prima pagina, sui giornali progressisti, furono le conversazioni berlusconiane. Eh, no! In quel caso, intercettare era legittimo e democratico, ed era sacrosanto pubblicare. A fare la figuraccia di cacca internazionale allora era stato il Premier, che veniva sputtanato nella sua intimità, violentato con un massacro mediatico che raccoglieva il consenso più o meno unanime di coloro che oggi invece ringhiano contro quello dell’inquilino quirinalizio. Persino il Capo dello Stato all’epoca non alzò mai veramente un dito contro il tiro al bersaglio a danno dell’uomo di Arcore.
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Perché questa differenza di trattamento? A nessuno davvero interessa sapere come sono andate le cose e chi e come e perché davvero svendette lo Stato alla mafia? Possibile che gli italiani siano capaci di concentrarsi solo sulle attività di mutanda berlusconiana, e non hanno alcun interesse per quello che accadde all’indomani dell’uccisione di Falcone e Borsellino, e che vede coinvolti – volenti o nolenti – figure di primo piano del centrosinistra nostrano?
Solidarietà al Capo dello Stato, senza se e senza ma. Ma anche Napolitano sia solidale con noi. Autorizzi la pubblicazione integrale delle telefonate e dimostri che quanto sputtanano i giornali sono tutte illazioni e falsità. Diversamente, il dubbio rimane e le note quirinalizie varranno meno di una copia di Repubblica a una convention di Forza Nuova.
In foto: la copertina di Panorama