A quanto pare sul ddl intercettazioni permane ancora un rilevante dissenso del Pd. Forse è la volta buona in cui riusciremo a capire cosa vuole il partito di Bersani e dove sta. Di sicuro, leggendo le parole della Finocchiaro, quella che verrà approvata sarà una legge per il solo Pdl, approvata da una maggioranza piegata sui suoi guai, intenta a scappare dalle sue responsabilità penali e di governo. Sempre che il Pd tenga (e magari faccia propria la causa dei bloggers…)
(IRIS) – ROMA, 23 LUG – “Il ddl intercettazioni non lo voteremo mai”.
E’ categorica la presidente dei senatori del Partito democratico, Anna Finocchiaro.
“Noi non voteremo quel testo – spiega Finocchiaro in un’intervista all’Unità – perché ci sono delle parti assolutamente inaccettabili per tutte le difficoltà e gli intralci che vengono messi all’esercizio e all’uso delle intercettazioni telefoniche. Stiamo parlando di quelle norme – aggiunge l’esponente del Pd – che vanno dal trasferimento del processo se il magistrato fa una qualunque dichiarazione sulle indagini di cui è titolare al fatto che l’autorizzazione alle intercettazioni deve essere chiesta da un giudice collegiale. A questo si aggiungono le tante limitazioni che si mettono all’azione dei magistrati proprio sull’utilizzo di uno strumento fondamentale come le intercettazioni”.
Finocchiaro si è espressa anche sul giudice collegiale: “Ma ci rendiamo conto della follia che rappresenta la norma del giudice collegiale? Tra l’altro mi chiedo come può essere garantita la riservatezza del segreto d’ufficio con tutti questi faldoni che vanno avanti e indietro per i tribunali. E’ pura follia”. A Berlusconi, infine secondo la senatrice del Pd, “penso che la parte che gli interessa di più sia quella che taglia le unghie ai magistrati e alla possibilità di fare investigazione”.
Il premier, infatti, aveva sottolineato come quella sulle intercettazioni sia una legge inutile dopo le modifiche avvenute alla Camera.