Al Teatro Valle, tre giorni di confronto interdisciplinare tra hacker, mediattivisti, ricercatori e intellettuali – tra loro personaggi del calibro di Stefano Rodotà e Evgeny Morozov – per parlare della rete delle sue implicazioni politiche e culturali, per capire se ci sono alternative possibili ad un ambiente digitale sempre più piegato da logiche commerciali e securitarie, così come è emerso dallo scandalo conosciuto come Datagate e dalle rivelazioni di Edward Snowden. Sabato 5 ottobre, si è svolto un momento di dibattito aperto al pubblico dove si è discusso di “Internet bene comune o cattura e sorveglianza dell’intelligenza collettiva?“.Semplificando, il messaggio che è emerso è le singole battaglie e campagne che la rete e i diritti dei duoi utenti – dalle campagne contro leggi draconiane e accordi in stile Acta, a quelle per l’affermazione di standard aperti e per la tutela della neutralità della rete, all’utilizzo di software sicuro e libero – vanno inquandrate in un più vasto orizzonte politico e di critica sociale. Lo scandalo delle intercettazioni dell’Nsa costituisce una “pietra miliare”, un precedente troppo importante e dalla grande risonanza mediatica. Un male necessario per lo sviluppo di una necessaria consapevolezza. Di seguito, articolo e video realizzati per lastampa.it.
Le rivelazioni di Edward Snowden sui programmi di raccolta di informazioni da parte della National Security Agency, resi possibili grazie alla collaborazione dei colossi della rete, non avrebbero dovuto stupirci. Di certo non hanno stupito Stefano Rodotà. L’ex Garante della privacy si era trovato, in sede europea, a dover interloquire con la controparte statunitense, per regolamentare il flusso di dati personali tra le due sponde dell’Atlantico. Da quell’osservatorio privilegiato aveva potuto intuire ciò che l’opinione pubblica ha conosciuto grazie al cosiddetto Datagate: una “joint venture” tra agenzie pubbliche di intelligence e multinazionali del web per aver accesso a dati riservati degli utenti di internet. Il giurista è intervenuto ieri, sabato 5 ottobre, al Teatro Valle occupato di Roma, dove si è svolto un pomeriggio di dibattito dedicato al tema: “Internet bene comune o cattura e sorveglianza dell’intelligenza collettiva?”. L’iniziativa rientrava nel programma di una tre giorni di studi organizzata dall’Isoc, l’Internet Society, organizzazione internazionale impegnata nella promozione dell’utilizzo e dell’accesso alla rete, e dalla neonata Fondazione Teatro Valle Bene Comune. Un momento di confronto interdisciplinare tra attivisti, docenti ed intellettuali.
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