Interstellar è il nuovo, attesissimo film di Christopher Nolan. Interstellar è fantascienza pura, quella fantascienza vecchia maniera, quella dei film che si giravano negli anni Ottanta, destinati a stupire e ammaliare, e a intrattenere tutta la famiglia. Come i film che faceva George Lucas. O come quelli che faceva Steven Spielberg. Sì, proprio lui ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita di Interstellar. “La mia intenzione era riportare al cinema il senso di meraviglia di un tempo, che io personalmente ho sperimentato in film come Guerre stellari o Indiana Jones” ha spiegato Christopher Nolan, “un ritorno all’età dell’oro dei blockbuster”. Il regista di Memento e Batman Begins, considerato un maestro della sua generazione, ancora una volta non fa mistero di essere anche un fan e un grande appassionato del grande cinema di intrattenimento, come fece quando raccontò di essersi chiaramente ispirato ai grandi film di James Bond (e di aver usato la stessa troupe) per alcune scene chiave di Inception e de Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Interstellar racconta di una Terra afflitta dalla carestia e dalla siccità a causa dei cambiamenti climatici in un futuro prossimo, dove anche l’unica coltivazione rimasta, il granturco, è destinata a sparire. Quattro astronauti partono per la missione Lazarus, in cerca, attraverso dei cunicoli spazio temporali, di altri mondi possibili in grado di far sopravvivere la razza umana. Oltre al tema, anche il cast è “stellare”: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow, Ellen Burstyn, Wes Bentley, Casey Affleck, Topher Grace, e Matt Damon, in un misterioso ruolo. Interstellar è in uscita il 6 novembre.
1. Mi manda Spielberg. Interstellar nasce nel 2006, quando Steven Spielberg assiste a un seminario dello scienziato Kip Thorne al California Institute Technology di Pasadena, insieme a Lynda Obst, la produttrice di Contact di Robert Zemeckis. La lezione parla di buchi neri e onde gravitazionali. Spielberg, che aveva girato molti film di fantascienza, ma sempre ambientati sulla Terra, decide che è pronto per il grande salto nello spazio profondo. Decide di farci un film, e commissiona la sceneggiatura a Jonathan Nolan, giovane sceneggiatore che allora aveva in curriculum Memento e The Prestige. Con la rescissione del contratto tra Dreamworks e Paramount, nel 2009, Spielberg abbandona il progetto. Che passa al fratello di Jonathan, un certo Christopher Nolan…
2. Nelle terre estreme. Christopher Nolan, cineasta particolarissimo, che non ha un cellulare, non ama la tecnologia ed è contrario al 3D (anche Interstellar, come gli altri suoi film, lo vedremo in un orgoglioso 2D) ha scelto di girare il più possibile in location reali. Nell’Alberta, in Canada, ha utilizzato 200 ettari di terreno per piantare del granturco destinato alla distruzione. Ha scelto invece di girare in Islanda per ricreare due dei pianeti visitati, il pianeta di ghiaccio e il pianeta d’acqua.
4. Reality show. Coerentemente con l’idea di girare in location reali, Nolan ha voluto anche che le scenografie fossero il più possibile reali, costruite e non ricreate al computer. “Abbiamo degli interni spaziali: abbiamo costruito dei set chiusi e girato come in un documentario, come se gli attori fossero davvero in quei luoghi” ha raccontato Nolan. Che ha fatto creare gli effetti speciali relativi allo spazio prima di girare il film: così ha potuto proiettare quelle immagini su degli schermi enormi posizionati all’esterno del set dell’astronave, in modo che gli attori, guardando fuori dai finestrini, potessero avere la sensazione di trovarsi davvero nello spazio.
5. Space music. Christopher Nolan ha chiesto al compositore Hans Zimmer di creare per Interstellar una colonna sonora diversa dal solito. Gli ha chiesto di comporre prima di vedere il film, e non gli ha fornito né la sceneggiatura, né alcun dettaglio della storia. Gli ha dato solo una pagina di testo, che aveva a che fare più con la storia personale di Zimmer, e con il concetto di essere genitori, che con la trama del film. Essere genitori: anche questo tema, se ci pensato, è molto Spielberg.
Di Maurizio Ermisino per Oggialcinema.net
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