Ciao a tutti!!
Come ho preannunciato ieri sera su Facebook,è con grande onore che vi presento questo post.
Non è un solito post,questa volta non si parla di trucchi o cosmetici,ma si parla di Liga e di una persona che ho conosciuto qualche giorno fa grazie al suo libro,una persona che condivide la mia stessa passione per Luciano e con la quale ho avuto il piacere e l’onore di chiacchierare un po’.
Sto parlando di Chimena Palmieri, autrice di Sette notti con Liga.
Sette notti con Liga – Chimena Palmieri- Sonzogno Editore, 12 €
Oltre a essere una persona gentilissima e super disponibile,è naturalmente da tempo fan di Luciano e, come si legge nell’aletta della copertina del libro,è laureata in sociologia, lavora come funzionario contabile all’Università Politecnica delle Marche e vive ad Ancona con il figlio Francesco, vicecampione del mondo di vela.
Il libro,appena uscito nelle librerie, è composto da sette racconti di fantasia con protagonisti Luciano e l’autrice. Chimena ha saputo costruire un immaginario decisamente surreale,che permette ad ogni fan di proiettarsi dentro il sogno. Come possiamo leggere su LigaChannel.com non manca in ogni storia il coraggio di pensare (e quindi di raccontare) senza censure tutto ciò che le passa per la testa nel momento in cui si trova faccia a faccia con “il suo Luciano”, tra impudico e delicato sentimento, serio e spassoso imbarazzo, dentro a situazioni tra il grottesco e il surreale.Il tutto con estrema verità, autoironia e divertimento.
Ed è proprio così: scene da batticuore che si alternano a scene in cui è inevitabile ridere,e di gusto.
Io personalmente ho adorato questo libro,la prima volta l’ho letto in due ore in una notte insonne e quando sono arrivata all’ultima pagina ho pensato:”ma come,è già finito?”.. Ma non è stato un problema,la sera seguente ho ripreso in mano il libro e l’ho riletto,dal primo all’ultimo capitolo,provando gli stessi batticuori,le stesse emozioni e ridendo ancora.
Mi piace il modo di scrivere di Chimena,coinvolgente,quasi impulsivo.. Adoro il suo inserire le frasi delle canzoni nel bel mezzo di un discorso [e vedeste come calzano a pennello!
]Insomma,ho amato questo libro da pagina 11 a pagina 109. Lo riamerò sicuramente stasera,quando rileggendolo per la terza volta troverò sicuramente altri dettagli che mi ero persa nelle serate precedenti.
Quindi,è con grande onore,che vi lascio all’intervista con Chimena,ringraziandola ancora una volta per tutto!!
1-Ciao Chimena! Voglio iniziare facendoti prima di tutto i complimenti. Come ti ho detto ho letto il tuo libro tutto d’un fiato, parola dopo parola, batticuore dopo batticuore. Penso che con questo libro tu abbia rispecchiato la maggior parte di noi fans del Liga,le nostre diciamo piccole “ossessioni” o sogni nascosti in un cassetto. Ma parlaci del tuo libro,qual’è stata l’idea che ti ha trascinato nella sua composizione e quando è nata?
L’idea è nata quando sul sito Ligachannel è apparsa la notizia che si stava raccogliendo dai fan materiale per un possibile utilizzo in un film sull’Italia, i suoi valori morali, laici. …video, o scritti, o foto, impressioni, magari legate ai concerti o comunque a Luciano, che legassero tutto questo insieme. Ci ho pensato parecchio, e poi ho iniziato a scrivere. Volevo fargli arrivare che cosa è lui per noi, che cosa riesce a suscitare, come riesce a farci dimenticare le giornate scure, le notti che non vogliono passare. Gli faccio leggere cosa sogniamo, come lo sogniamo. Magari ride anche lui, e quando ride lui… beh, ragazzi, già il mondo cambia faccia.
2.Avevi pianificato la stesura di un libro sul tuo idolo e i sogni a lui correlati o è successo tutto in modo inaspettato?
No, no, non doveva nemmeno essere un libro, ma un omaggio, a lui, a quello che è. Se è diventato un libro è perché come materiale per il film non andava bene, ma andava bene in sé: era materiale buono appunto per un libro. Tutto questo è venuto in maniera del tutto inaspettata.
3.Quando hai iniziato a scrivere questi “racconti di fantasia”, immaginavi che un giorno avresti avuto un libro tutto tuo tra le mani?
Anche qui, no. Io adoro scrivere, ma pubblicare… non è così semplice. Anche qui, con un idea che tutti giudicavano buona, tutti a dire che andava bene… non è stato affatto facile trovare qualcuno che desse fiducia ad una sconosciuta.
4. Il titolo del tuo libro,”Sette notti con Liga“, ci fa pensare sicuramente all’album Live “Sette notti in arena“. Come mai hai scelto questo titolo?
Beh, i fan lo sanno che 7 è un numero magico per Luciano. Il titolo lo riprende, e ricorda il suo mondo: le sette notti in Arena, appunto, ma anche la notte come tempo di concerti, e come tempo di sogni, ad occhi aperti o chiusi che siano. Un tempo dove tutto diventa possibile.
5.Passiamo al protagonista del libro, il Liga. Mi viene subito in mente una domanda che può sembrare un po’ banale, ma allo stesso stesso tempo (secondo me) non troppo facile: che cosa rappresenta per te?
…quanti anni ho per rispondere?
No perché è una domanda niente male. Rispondere con frasi tipo “Tutto”, “la mia vita” e via così suona molto banale, ma… in fondo non va molto lontano dalla verità.
Luciano è una figura direi quasi unica nel panorama nazionale: una persona che è come lo vedi, sia dalpunto di vista musicale che umano. Un mostro di coerenza in un mondo di gente che cambia bandiera ogni due minuti.
E’ un uomo, e ce n’è un gran bisogno…
6.Una domanda che fa lo stesso Liga nel tuo tuo libro:”Ma tu da quanto segui Luciano?” Quando è nata la passione per lui e la sua musica?
La mia passione per lui è nata dal momento stesso in cui l’ho sentito, ed era il 1990. Era “Sogni di rock’n roll”, non me la sono più dimenticata. Ma io a quel tempo ero in tutt’altre faccende affaccendata, per molti, molti anni ho dovuto guardarlo da lontano, molto lontano. Mi sto rifacendo adesso, che la vita non è che sia meno difficile, ma tutto sommato ho più spazi per me.
7.Rimaniamo su Liga ma parliamo di preferiti:
-canzone: “L’amore conta”. Adoro quella canzone, ho anche un tatuaggio a tema. Io sono una ex, per cui… la sento molto.
-frase: “Questa è la mia vita, tieniteli tu i consigli. Io non l’ho capita, figurati se tu fai meglio”. Direi che sono io così, non tollero molte invasioni gratuite e non richieste. Le critiche possono pure essere ben accette, ma magari prima ci si dovrebbe assicurare che a me me ne freghi, di ascoltarle… lo so che sono scorbutica, ma ahimè, la Vergine questa è… permalosissima! ^_^
-concerto: Il Franchi nel luglio 2008 e soprattutto Parigi, Olympia, nel tour 2009. Lì ero praticamente appoggiata al palco. Meraviglioso.
-capitolo del tuo libro: eh, qua si fa ardua, ma direi che quelli che mi rispecchiano di più sono i tre meno …allegri. L’ultimo, direi, è mio. (Il giorno di dolore che uno ha,ndr)
8.Nel libro, durante le presentazioni con Luciano, non viene mai pronunciato il nome della protagonista femminile. Come mai questa scelta? È un personaggio autobiografico al 100% oppure nasce anche un po’ dalla tua fantasia?
No, di autobiografico c’è al 100% come io lo sento e lo vedo. La protagonista sono io, ma anche no, ma è sicuramente una che lo sente e lo vive come me. Il nome, lì siccome tutto era nato da racconti mandati da me, ho lasciato intendere che il nome potesse, anche qui, essere il mio… ma se non c’è è proprio perché ognuna delle fan spero che possa metterci il suo, di nome.. che se lo senta.
9-Raccontaci un po’ di te..quali sono le tue passioni? [oltre a Luciano naturalmente:)
Io adoro leggere, scrivere, andare al cinema. Viaggiare, stare con gli amici, ballare, ballare. Sono invece moooolto pigra per quanto riguarda l’attività fisica, ma prima o poi bisognerà che ricominci…
Mi piacciono gli sport in genere, ma non tanto il calcio, lo seguo istituzionalmente. Ma se vinciamo ok, se perdiamo pure. Mi piacciono molto invece il rugby, e soprattutto la vela, sport che mio figlio pratica a livello agonistico da 11 anni. Ah, adoro mio figlio, assolutamente.
Musica…un po’ tutta, non ho grandi pregiudizi, né preconcetti. Io non ho studiato musica, per cui o la musica mi emoziona, e allora mi piace, oppure no e allora con tutto il rispetto puoi essere chi ti pare ma ciao..
10-Ultima domanda: ci sarà un seguito di “Sette notti con Liga” o un altro libro ispirato a lui?
Ahahhahahaha, povero Luciano, oddio, non credo che reggerebbe un seguito a queste sette tremendissime notti! Mi piacerebbe invece continuare a scrivere, quello sì, e questo dipende molto da come andrà il libro: se andrà bene, è probabile che possa riproporre un testo ad una casa editrice… altrimenti sarà comunque stata un esperienza meravigliosa!
Io credo in Te Chimena, IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE!!
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25.11.2010
L’altra sera mentre rileggevo “Sette notti con Liga” la mia mente malata si è detta: ”ma come, non hai chiesto nulla a Chimena riguardo le date e i titoli dei capitoli?”.
Ho rimediato subito mandando una mail a Chimena con il mio quesito ed ecco qual’è stata la sua risposta:
“Per quanto riguarda i titoli, così come le date, dietro i collegamenti ci sono motivazioni a volte semplici, a volte meno.
Per esempio “barMario” è chiaro perché si chiami così mentre altri magari no… “Da zero a dieci” si intitola così perché è ambientato a Rimini, proprio come il film, e perché lì si ha a che fare con persone che fanno il bilancio di una vita.
“Sopravvissuti e sopravviventi”, mi sembrava adatto per il racconto del cimitero… era un po’ come parafrasare la frase chi muore giace e chi vive si da pace! (Povera zia Veridiana!)
Anche “Il giorno di dolore”, per il pezzo ambientato all’ospedale, è abbastanza intuitivo, e così “Sulla sua strada”, che richiama il titolo della canzone anche se, in realtà, il titolo vero è Sulla mia strada. Però nel libro andavo proprio sulla sua di strada… e così mi sono presa la “licenza poetica”.
Ho intitolato “Marlon Brando è sempre lui” il capitolo iniziale della serata-tributo perché, proprio come nella canzone, lui (Liga,ndr) non ha bisogno di molto, di altro , di nulla, per valere di per sé, anche in mezzo a tanti altri, a tante altre cose… lui è sempre lui, fedele a se stesso e a se stesso basta..
“Sarà un bel souvenir” mi piaceva per il pezzo all’aeroporto: partenze, viaggi, souvenir, a volte comprati proprio lì, in aeroporto, all’ultimo istante…
Per le date, anche qui. Alcune sono coerenti con il periodo dell’anno in cui si svolge il racconto (estate, inverno …) altre invece non sono coerenti con il racconto, non necessariamente. Qualche volta richiamano delle cose legate alla canzone che dà il titolo al pezzo. Nell’ultimo racconto è volutamente immaginaria: Luciano ha 100 anni quando è in ospedale, eppure non è vecchio…
Della serie, verrà quel momento, ma non deve venire mai, o il più lontano possibile…”
Ringrazio ancora una volta Chimena,sempre disponibile e gentilissima. Grazie di Cuore!
Fedith