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Gli ho rivolto qualche domanda sulla sua esperienza di scrittore...
Come hai scoperto la passione per la scrittura?
Ho scoperto la mia passione per la scrittura scrivendo brevi lettere a mia moglie Florenza, nonchè riflessioni e un capillare lavoro di ricerca autobiografica, ma la mia passione per la scrittura nasce soprattutto dalla libertà assoluta che conferisce al pensiero umano, al di là d'ogni condizionamento culturale e storico.
Fino a questo momento hai scritto e pubblicato romanzi molto diversi fra loro, cosa accomuna tutte queste storie?
Penso che uno scrittore debba mantenere un approccio olistico alla materia letteraria che plasma attraverso la sua personale concezione del mondo e della vita, in ogni modo il comun denominatore dei miei scritti vuole essere il viaggio introspettivo nel mistero dell'anima umana, la ricerca di un significato autentico per la nostra straordinaria vicenda, di una catarsi individuale e collettiva.
Com’è cambiata la tua scrittura nel tempo?
Penso che un buon scrittore si diventa nel tempo, scrivendo la forma cambia, si viene sempre più incontro alle esigenze pratiche dell'interlocutore, perchè si scrive per amore e non per mero e sterile esercizio intellettuale. Scrivere è esercizio di comunicazione.
Quale pensi sia l’aspetto più importante nei tuoi romanzi?
Sicuramente l'aspetto esistenziale, i protagonisti sono sempre impegnati nella ricerca di un significato autentico che sempre di più viene ad identificarsi nella fede e nell'amore.
Secondo te è fondamentale pubblicare per uno scrittore o credi che la cosa più importante rimanga scrivere per se stessi?
Credo che sia fondamentale non lasciar morire nel cassetto della propria scrivania idee che potrebbero aiutare l'umanità. Pubblicare è un dovere morale di ogni scrittore.
Qual è il tuo rapporto con i protagonisti delle storie che scrivi? Ti identifichi in loro?
Ovviamente ci sono dei risvolti autobiografici, è inevitabile che sia così, ma dobbiamo sforzarci di cercare l'oggettività, chiederci cosa farei io se fossi al posto del protagonista. Dobbiamo inseguire la realtà, perchè è fin troppo facile incorrere nell'errore di scrivere cose estranee ad essa. In questo la nostra esperienza personale può rivelarsi preziosa.
Che consigli daresti a chi si affaccia per la prima volta nel mondo editoriale?
Non è facile emergere dall'anonimato, oggi molti sognano di diventare scrittori, in un mondo che da sempre meno importanza alla carta stampata. Il consiglio che darei è di considerare la propria una vera missione perchè dobbiamo convincere la gente che un romanzo può dare molto di più di qualsiasi altro strumento di comunicazione. Consiglio ancora di essere tenaci e perseveranti, di credere in ciò che si fa e di non lasciarsi scoraggiare dall'indifferenza.
Ringrazio Paolo per aver risposto alle mie domande. Per la sua intervista ho scelto di inserire l'immagine di copertina del suo ultimo libro pubblicato, ma potete scoprire e acquistare le altre pubblicazioni sul sito dell'editore MJM oppure su IBS.
L'Autore
Paolo Francesco Steri, medico nefrologo, è nato a Formia nel 1972 e risiede a Gaeta. Svolge l’attività di direzione sanitaria presso il centro Dialisi Diaverum di Fondi. Come scrittore ha pubblicato già dodici romanzi brevi, dei quali sette con MJM: Il Gabbiano Lezioni di volo (MJM - 2008), Come Pellicani, Requiem per una foglia autunnale, Il Canto del Cigno, La Grandezza del vostro amore (MJM - 2009), Mater aurunca, Sinfonia d’autunno (MJM - 2010), Come la pupilla dei tuoi occhi (MJM - 2010), Gli uomini ci perseguitano, ma Dio ci, protegge (MJM - 2010), Vite sul filo del rasoio (MJM - 2010), La Passione di Cristo secondo Simone (MJM - 2011).
Da pubblicare ancora negli anni a venire una quarantina di testi su molteplici argomenti.
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