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INTERVISTA | Federico Panarello, la scelta delle scarpe partendo dalla forma

Creato il 02 settembre 2011 da Roberto Arleo @robertoarleo
INTERVISTA | Federico Panarello, la scelta delle scarpe partendo dalla formaChi c'è dietro il tuo blog? Chi sei/siete?
Dietro il blog “My cup of coffee” ci sono io, Federico Panarello, un ragazzo di 26 anni neolaureato alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, con una forte passione per la moda che mi ha spinto contemporaneamente agli studi universitari a frequentare il corso di “Disegno e collezione moda” e “Arredamento” presso lo Ied di Torino. Nato a Torino, vivo spostandomi fra la mia città natale e Milano, capoluogo più vicino dove maggiormente respiro l’aria internazionale delle nuove tendenze.
Ho aperto il blog da circa un anno, il tutto è nato più come divertimento, ma poi si è trasformato in una vera e propria occupazione che mi appassiona e mi attira sempre più. Mi piaceva l’idea di comunicare il mio modo di concepire la moda e di interpretare le tendenze che mi circondano attraverso l’occhio della mia macchina fotografica, una Nikon D3100 regalatami da mio padre, con la quale desidero far girare per il mondo gli outfits che ritengo più interessanti e affascinanti.
Faccio della mia vita un laboratorio artistico in continuo mutamento, come se avessi davanti a me una tela bianca che giorno dopo giorno dipingo in modo frenetico, pennellate su pennellate. Quando non ci sono più spazi bianchi prendo un’altra tela immaginaria e tutto ricomincia. Sono un ragazzo iperattivo, stare fermo non mi piace, da qui nascono molte delle mie attività parallele al blog quali la creazione di tee e l’amore per il disegno dei figurini attraverso i quali mi diverto a trasformare in fumetto le persone e i capi visti in passerella. Quando non mi dedico al mio blog mi dedico al mio blog, ossia ogni cosa che faccio durante la mia vita mi rimanda al blog e alla moda, un piatto di pasta deliziosamente presentato oppure un palazzo liberty, tutto viene fissato sulla mia tela.
Concludo descrivendo brevemente il mio stile che amo definire giocoso, allegro e divertente, senza però annullare l’eleganza e la raffinatezza che sta dietro ai miei outfits. Sono particolarmente attratto dalla moda Nord Europea, che considero più spontanea e originale, priva di schemi mentali preimpostati. Mi piace sottolineare che proprio alla base del mio modo di essere e di vivere c’è un’emozione romantica, è come se qualcosa di bello possa accadere da un momento all’altro. Questo vivere inseguendo una fiaba è spesso presente nei miei post. Nelle favole tutto è possibile, la mia vita si vuole tuffare tramite il mio essere in una di queste fiabe, plasmarla e renderla unica.
Da quanto tempo ti interessi di moda?
Il mio interesse per la moda è nato molti anni fa, quando da piccolino sfogliavo le riviste che leggeva mia mamma. Ricordo di essere attratto dalle campagne pubblicitarie e da quelle modelle bellissime che, catturate in pose affascinanti, indossavano gli abiti dei grandi stilisti. Già allora un turbinio di emozioni mi inondava la mente, ma ero troppo piccolo per mettere in atto questa mia passione. Quattro anni fa è però esplosa la miccia, e così ho deciso che dovevo fare qualcosa, non potevo più stare fermo. Così contemporaneamente agli studi di architettura ho iniziato a disegnare figurini (ancora oggi quando riguardo i miei primi figurini sento un brivido, ognuno di essi mi trasmette una particolare emozione). Divoravo colori, pennelli, pantoni e fogli su fogli.
Non è stato semplice e non lo è tutt’ora. Sono andato e vado contro corrente rispetto al desiderio dei miei genitori, che solo da pochi mesi hanno capito la mia vera passione. I miei amici mi definiscono il rivoluzionario proprio per questo motivo.
INTERVISTA | Federico Panarello, la scelta delle scarpe partendo dalla forma
Perché nelle donne c'è tutto questo amore per le scarpe?
Considero la scarpa un accessorio di fondamentale importanza. Tralasciando l’aspetto pratico voglio soffermarmi sull’esteticità dell’oggetto che affascina e attira donne e uomini di tutte le età ed estrazioni sociali, per forme sempre nuove e diverse. Ogni donna ama essere protagonista, o una principessa, che sia di una favola della Walt Disney o di un film storico, o la “cattiva” di un film poliziesco o sui vampiri, purché protagonista. Trovo perciò che le scarpe siano importantissime per ricoprire questo ruolo, un accessorio unico capace di trasmettere sensazioni uniche: basta un paio di decolté e si trasformano in sensualissime regine oppure un paio di paperine per sentirsi Alice nel Paese delle Meraviglie, ossia sognatrici e ancora bambine.
Qual è il tuo modello preferito e perché?
Personalmente adoro le decolté con un tacco vertiginoso, trovo che conferiscano alla donna una fisicità slanciata e sensuale. Sono contrario al tacco fine e sottile, lo trovo volgare. Diciamo che sono maggiormente orientato alla comodità, quindi un bel tacco rettangolare o dalle forme strane, purché spesso e comodo. Quando parlo di decolté le associo sempre al plateaux, invenzione pratica ed esteticamente interessante. Basta un bel tacco alto con un plateaux altrettanto alto per trasmettere emozioni forti all’osservatore. Adoro anche le parigine, la scarpe alte fino alla caviglia. Oggi ne realizzano di interessanti anche con la zeppa che, se sottile e particolarmente alta, mi piace moltissimo. Trovo che le parigine siano adatte ad una donna più sbarazzina, che vuole sì essere notata per la sua classe, ma che ami anche la praticità e l’essere la stella pop del proprio quartiere.
Preferisci possedere tante paia di scarpe a un prezzo basso a discapito della qualità variando spesso oppure poche e di qualità pregiata?
Sono un soggetto iperattivo, non solo nel modo di concepire la vita e nei miei comportamenti, ma anche negli oggetti che possiedo. Mi piace cambiare e variare continuamentecheap vuol dire no chic e non comodo, bisogna saper scegliere fra la moltitudine di scarpe che ci vengono proposte.
INTERVISTA | Federico Panarello, la scelta delle scarpe partendo dalla forma
Quali sono le caratteristiche che valuti nella scelta delle scarpe?
Quando scelgo le scarpe che intendo indossare mi soffermo in un primo momento sulla forma, sull’esteriorità dell’accessorio, che deve colpirmi per un particolare quale forma, colore o materiale. Superato il primo step, quello che inebria l’occhio, passo ovviamente ad uno step successivo, quello della comodità. Penso che una scarpa debba essere comoda anche perché molte volte usciamo di casa la mattina presto sapendo che torneremo la sera, ed è importante quindi non facciano male. Elemento fondamentale è anche come una scarpa possa essere adattata alle varie situazioni e ai numerosi cambi d’abito che a volte sono necessari durante una giornata.
Che rapporto c'è tra scarpa e umore?
Trovo questa domanda particolarmente interessante e divertente. Secondo me ogni volta che ci vestiamo teniamo conto del nostro umore: triste, allegro, spiritoso, sorridente, malinconico. Lo stesso avviene per la scelta delle scarpe, sneakers quando ci sentiamo sportivi, quando vogliamo trasmettere un senso di energia e fascino ginnico, quando siamo frenetici con voglia di fare e quando abbiamo tempi ristretti. Decoltè quando si vuole colpire, sentirsi uniche e attraenti, quando ci si sente sicure e a proprio agio fisicamente. Ballerine per le donne casual ma raffinate, infradito elaborate per la donna un po’ indiana dai tratti asiatici e sovversiva. In conclusione già prima di aprire la scarpiera, sappiamo in base al modo in cui ci siamo svegliati su quali scarpe si poserà il nostro occhio.
Hai un colore che compare più frequentemente nella tua scarpiera?
Prediligo i colori classici, soprattutto in fatto di scarpe, quindi il marrone in tutte le sue tonalità: mattone, camoscio, testa di moro e cioccolato. Nel mio armadio non mancano tonalità come il blu o il grigio. Per quanto riguarda invece le sneakers amo osare e mi piace sceglierle in base all’accostamento di colori molto forti, giallo e verde, scarpe a fumetti colorate, blu e gialle. Da qui emerge il mio grande amore per la Pop Art.
INTERVISTA | Federico Panarello, la scelta delle scarpe partendo dalla forma
Qual è il valore aggiunto che percepisci nelle calzature italiane?
Le calzature italiane hanno sicuramente un valore aggiunto, soprattutto per quanto riguarda la qualità e la tradizione che si portano dietro da anni. Ho la fortuna di essere nato in un paese in cui la tradizione manifatturiera è tra le più invidiate al mondo, non possiamo che non fare tesoro di questo e andarne fieri. Quindi l’Italia come punto di partenza per quanto riguarda materiali, colori e qualità.
È possibile esprimere la sensualità attraverso le scarpe? In che modo?
Credo che ogni donna si senta sensuale indossando un paio di decoltè. Parlo di scarpe col tacco alto, che considero estremamente accattivanti. Non basta però indossare un tacco 12 per essere sensuali, ma questa sensazione si trasmette da molteplici fattori quali la raffinatezza personale, l’educazione, la cultura, il saper abbinare con gusto e sobrietà accessori e indumenti fino al saper camminare in modo elegante e armonioso. Rispondo alla domanda dicendo che è possibile esprimere la sensualità attraverso le scarpe, solo se sono presenti le caratteristiche prima citate.
Con quale criterio scegli le scarpe adatte ai tuoi outfit?
Ogni volta che penso ad un outfit e come se facessi una bozza mentale di come desidero vestirmi, da un’idea o da una sensazione appena avuta dipingo mentalmente la mia tela, che puntualmente ad outfit completo non è quasi mai fedele al mio originale pensiero. Di solito mi capita di pensare al pezzo forte del mio abbigliamento, può essere una camicia, una giacca, delle bratelle o un paio di scarpe che desidero far emergere, e da li inizio a creare e pensare al resto. Da un elemento principale si dirama e creo l’intero outfit. Se le scarpe non sono state l’oggetto principale di partenza, le scelgo in base alla forma, all’accostamento di colore con gli altri indumenti e soprattutto in linea con l’idea che desidero trasmettere. La scarpa non deve stonare con l’idea del personaggio che ho deciso di comunicare. Oggi voglio essere rock, domani pop, dopo domani dandy, le scarpe ci aiutano a diventare il personaggio a cui aspiriamo diventare in quel particolare giorno.
Ti viene in mente qualche altro settore legato alla creatività (musica, fumetti, letteratura, cinema, design...) in cui le scarpe hanno un ruolo importante?
Il primo settore che mi viene in mente è la musica, intendo i video musicali, dove la scarpa diventa un accessorio di fondamentale importanza nel realizzare un total look che sia capace di catturare l’attenzione. Penso soprattutto ai video di Lady Gaga, cha ha saputo diffondere al grande pubblico calzature dalle forme più strane di stilisti dal genio creativo formidabile. Ma anche in alcuni film e pubblicità trovo che le scarpe abbiano ruoli importanti, dipende ovviamente dal tipo di film o dal tipo di pubblicità.
INTERVISTA | Federico Panarello, la scelta delle scarpe partendo dalla forma
Quale sarà la tua prossima calzatura oppure una tendenza futura che prevedi?
La mia prossima calzatura credo sarà una scarpa bassa scamosciata, sull’elegante casual da indossare sotto pantaloni o jeans dal risvolto vertiginoso. Una tendenza che invece mi piacerebbe vedere nelle passerelle e successivamente nelle vetrine dei negozi è quella relativa alle scarpe opere d’arte, come quelle di Mc Queen o dei fratelli Dsquared, credo siano spettacolari, capaci di trasmettere sensazioni forti che colpiscono direttamente l’animo umano. “Osare osare osare con intelligenza ed eleganza”, questo è il mio motto.
Link dove è possibile seguirti?
Blog:
http://wwwmycupofcoffee.blogspot.com/
Facebook:
http://www.facebook.com/pages/My-cup-of-coffee/198448026853590
Un pensiero sulle calzature per concludere l'intervista?
Più che un maglione, più che un pantalone o una gonna, più che un blazer le scarpe sono l’accessorio, insieme alle borse, capace di trasformare un semplice outfit in qualcosa di estremamente unico e sensazionale. Basta saperlo scegliere con cura, attenzione e con un pizzico di stravaganza. Ricordiamo che nella vita, soprattutto dopo una certa età, non abbiamo più la possibilità di giocare e così consiglio a tutti di essere un po’ bambini e di ritrovare la fantasia che avevamo quando giocavamo con le bambole o con i trenini, quindi osare e divertirsi con le scarpe: gialle, fuksia, verdi, alte, basse, con plateaux o senza, con lacci o bottoni, tacchi dalle forme strane o classici, purché non perdiamo di vista l’animo giocoso e la voglia di attrarre che è insita in ognuno di noi.
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