“É difficile trovare un libro che appassioni così tanto. Si legge con ansia, col fiato sospeso fino alla fine” Roberto Alajmo (La Repubblica) -
Antonio Pagliaro, nasce a Palermo nel 1968, laureato in fisica lavora come ricercatore nella sua città natale, dopo avere peregrinato in diverse città d’Europa, come Catania, Edimburgo, Copenhagen, Utrecht, Roma.
Antonio Pagliaro
Tra il 2008 e il 2011 ha collaborato ai quotidiani Liberazione e la Repubblica , e cura attualmente la rubrica Peñarol, il giallo e il nero sul magazine di arte, cultura e società 21.E’ Giulio Mozzi, consulente per la narrativa dell’editore Sironi di Milano che nel 2007 gli fa pubblicare la sua prima opera Il sangue degli altri un romanzo poliziesco il cui protagonista è il giornalista Corrado Lo Coco che si muove negli intrecci tra mafia siciliana e quella russa.
Nel 2010 esce I cani di via Lincoln per Laurana che vede sempre protagonista Lo Coco, alle prese questa volta con le connessioni tra la mafia siciliana e quella cinese.
Sempre nel 2010 pubblica Il giapponese cannibale, la storia vera di Issei Sagawa, lo studente giapponese che nel 1981 a Parigi uccise una sua compagna olandese di facoltà e poi ne divorò parti del corpo.
La notte del gatto nero (Guanda, 2012), racconta invece, le vicende di un padre di famiglia palermitano alle prese con la macchina della giustizia nella quale rimane implicato suo figlio diciottenne.
E per quest’opera Pagliaro ha vinto il premio letterario Antonio Aniante 2013 succedendo allo scrittore Roberto Alajmo, quello stesso scrittore che, da le pagine di Repubblica dichiara: “É difficile trovare un libro che appassioni così tanto. Si legge con ansia, col fiato sospeso fino alla fine”
Per altre informazioni su di lui, appuntamenti letterari e quant’altro, vi invito a visitare il suo sito e la sua pagina personale su FB
Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Antonio: – Non per il mio lavoro, ma per la mia vita. È fondamentale.
Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Antonio: – Ho l’impressione di no, ma potrei non ricordare.
Il giapponese cannibale
Lui non ricorda, ma se vogliamo parlare di “mangiare” inteso come “cibarsi”, il racconto sul cannibale giapponese Issei Sagawa, non passa certamente inosservato, anche se, la fame ce la fa scomparire…:-)
Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Antonio: – Sentirmi bene dopo aver mangiato.
Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Antonio: – Ricerca scientifica e scrittura.
Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Antonio: – Il locale dove preferisco mangiare è la cucina di casa mia, e quella di casa dei miei genitori.
Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato?
Antonio: – Non mi piace andare fuori, a volte invito ma non così spesso.
Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Antonio: – Sono sempre a dieta.
Angie: – Meglio carne o pesce?
Antonio: – Carne.
Angie: – Se fossi un ingrediente?
Antonio: – Un ingrediente che sta bene da solo.
Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente??
Antonio: – Non bevo alcol, non so risponderti.
Angie: – Il tuo punto debole
Bistecca
Antonio: – Non resisto davanti a una bistecca.
Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Antonio: – Non mancano mai olio di oliva e salsa di soia. Non mancano mai i succhi di frutta, non mancano mai i limoni.
Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Antonio: – Amo fare la carne alla brace, e credo sia anche l’unica cosa che so cucinare.
Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Spaghetti con gamberetti e radicchio
Antonio: – Il pranzo perfetto: spaghetti con gamberetti e radicchio, bistecca argentina.
Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Antonio: – Prudente.
Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai
Antonio: – Ideale: cornetto alla crema (magari due, dai) e cappuccino. Usuale: caffè lungo e yogurt ai cereali.
Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Antonio: – Sono goloso di molte cose. Non mangio nessun tipo di formaggio.
Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
Antonio Pagliaro
Antonio: – Alcuni sono eccellenti, e ne penso bene.
Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito?
Antonio: – Qualunque cosa appena sfornata ha un odore irresistibile (se senza formaggio, si capisce).
Angie: – Limone o aceto?
Antonio: – Limone.
Angie: – Non puoi vivere senza…
Antonio: – Non ci sono piatti a cui non potrei rinunciare.
Angie: – un tuo menù ideale?
Antonio: – Antipasto di affettati, spaghetti con gamberetti e radicchio, bistecca argentina, dolci siciliani.
Angie: – Dici parolacce?
Antonio: – Raramente.
Angie: – La parola che dici piu’ spesso?
Dolci siciliani
Antonio: – Probabilmente una fra “il”, “e” o “di”.
Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Antonio: – Esiste, e contano entrambe le cose.
Angie: – Una “fantasia erotico gastronomica”?
Antonio: – Non vorrei far vietare il tuo blog ai minori.
Angie: – Hai mai conquistato qualcuno cucinando??
Antonio: – Spero di no per questo qualcuno.
Angie: – Hai mai utilizzato l’ambiente cucina per (scrivere) e lavorare?
Antonio: – No.
Angie: – La verve letteraria, lo stimolo per incominciare a raccontare, avviene a pancia piena o a digiuno?
Antonio: – In una via di mezzo: mangiare poco per pensare e lavorare bene.
libri e gastronomia
Angie: – Preferisci di più il dolce o il salato quando sei preso dal tuo lavoro?
Antonio: – Non ho una preferenza assoluta, dipende dal momento.
Angie: – Vai spesso a pranzo/cena fuori, se si’ che tipo di locale prediligi?
Antonio: – Vado raramente e preferisco locali senza grandi pretese. Uno dei posti dove ho mangiato meglio è un kebabbaro accanto alla fermata della metro Ottaviano di Roma.
Angie: – Che fai dopo cena?
Antonio: – Io ceno fra le 18,30 e le 19, quindi dopo cena ho tanto tempo e cerco di fare cose piacevoli, come tutti.
Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Antonio: – Leggo anche tre/quattro libri contemporaneamente e molti li abbandono. L’ultimo che ho finito è “un caso freddo” di Philip Gourevitch.
Angie: – Il pezzo musicale che mette in moto i succhi gastrici…
Antonio: – Controlling Crowds degli Archive
Angie: – Hobby?
Antonio: – Leggere, giocare coi bimbi, passeggiare col cane.
Angie: – Se fossi un personaggio mitologico chi saresti?
Thor, Dio del Tuono
Antonio: – Facciamo Thor, dai.
Angie: – Qual è il sogno più grande?
Antonio: – Ogni sogno più grande dignitoso ha diritto a rimanere segreto.
Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Antonio: – “Mi hai sentito?”
Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoco/a?
Antonio: – No, meglio di no.
Angie: – Un piatto della tua infanzia
Antonio: – Il salame turco e la torta albicocche, ricotta e panna dello zio Ciccio.
Angie: – C’è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare?
Antonio: – Non mi pare.
Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Antonio: – No.
Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Pizza Margherita
Antonio: – Forse una semplice pizza.
Angie: – Dopo la cucina italiana, ce n’è qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Antonio: – Perché dopo? Io preferisco le cucine messicana, indiana e greca a quella italiana.
Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Antonio: – Altri rispetto a cosa?
Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Antonio: – Conservatore.
Angie: – A che piatto paragoneresti Letta, Berlusconi, Renzi, Vendola, Beppe Grillo?
Antonio: – Beppe Grillo mi fa pensare allo yogurt Yomo.
Letta…uno sciroppo per la tosse…
Renzi mi pare un ristorante che fa un sacco di pubblicità e poi dentro non trovi nulla.
Per Vendola facciamo un tarallo, ma piegato tante tante volte.
Letta sciroppo per la tosse, quelli amari che la tosse non la fanno passare.
Berlusconi, mi pare ovvio, body sushi: cibo sopra una donna nuda.
Berlusconi, mi pare ovvio, body sushi: cibo sopra una donna nuda.
Angie: – La cucina ti ha mai tradito?
Talvolta ho bruciato un piatto: vale? No, mi sa che sono stato io a tradire lei.
Antonio: – Talvolta ho bruciato un piatto: vale? No, mi sa che sono stato io a tradire lei.
Angie: – Se tu dovessi abbinare una pietanza a ogni personaggio del tuo romanzo, quali sceglieresti?
Antonio: – Non conosco abbastanza pietanze, né abbastanza a fondo.
Angie: – Quale personaggio del tuo libro potrebbe essere “la mela proibita”?
Antonio: – Una bielorussa che presto apparirà.
Angie: – Se tu dovessi scegliere uno scaffale di supermercato (o altro negozio simile), dove immagineresti collocato il tuo libro? E perché?
Antonio: – Facciamo che rimane in libreria?
Angie: – Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell’ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)
Antonio: - Banalmente nel mio studio.
Angie: – quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei “secondari”?
No Comment
Antonio: – Di queste cose non si parla.
Angie: – Le donne sono piu’ brave degli uomini ad affontare il tuo stesso genere letterario?
Antonio: – Ho l’impressione di no.
Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Antonio: – Non arrabbiarsi mai.
Angie: – in conclusione, una tua ricetta per i miei lettori
Antonio: – Se vuoi bene ai tuoi lettori, evitiamo.
Angie: – classica domanda alla Marzullo: Fatti una domanda e datti una risposta.
Antonio: – Proprio ora che se non sbaglio Marzullo non c’è più?
Antonio Pagliaro – la notte del Gatto nero
La notte del gatto nero
Ugo Guanda editore, 2012
Collana: Narratori della Fenice
Codice ISBN: 8860887461
Codice ISBN-13: 978-88-60887-46-7
Pagine: 210
Prezzo di copertina: € 14,50