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“Intrattenimento straniero” paradosso di Expo

Creato il 13 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

MILANO – Quante ne abbiamo sentite negli ultimi tempi: “Expo è una grande occasione per l’Italia e per il made in Italy”, oppure: “L’Expo è una vetrina per l’Italia nel mondo”. Tuttavia, ogni volta l’Italia si dimostra il paese delle contraddizioni. Le eccellenze artistico – culturali nazionali non contano, perché Expo sarà allietato dal Cirque du Soleil. La notizia ha scatenato l’ira di tutti i teatri milanesi (e chi non se lo aspettava?), dopo il muro trovato in seguito alla presentazione di progetti realizzabili da Expo. La risposta degli organizzatori è stata molto chiara: “dovete mettervi in contatto con il Cirque du Soleil”. Ma, fatto ancor più eclatante: dalla multinazionale canadese non è pervenuta nessuna risposta.

Il caso scoppia dopo la denuncia del presidente di Enc, Antonio Buccioni, sul quotidiano Giornale d’Italia e sta producendo l’indignazione generale. “La notizia che il comitato organizzatore di Expo avrebbe sottoscritto un contratto a cifre astronomiche con la catena canadese Cirque du Soleil, che avrà il compito di intrattenere il pubblico alla modica cifra di 100 mila euro per almeno 60 repliche, ha ricevuto puntuali conferme e indignazioni. Toccherà quindi a una compagna straniera, nonostante le numerose eccellenze nazionali, garantire spettacolo e divertimento, rifacendosi ad – udite udite- attività italiane. Alla faccia di quel “Made in Italy” da difendere e promuovere a tutti i costi” – scrive il Giornale d’Italia, e continua – “Nulla di nuovo sotto il sole. Ma c’è di più. Se i nostri illustri circensi vengono preferiti a realtà estere, bravissimi poeti nazionali – magari ancora poco conosciuti – non vengo presi neanche in considerazione. O meglio, prima sedotti e poi abbandonati“.

I teatri milanesi – ricordiamo tra gli altri il Teatro alla Scala e il Piccolo – sono stati accolti dal progetto del comune “Expo in Città”, ma non viene erogato un euro per finanziare i progetti speciali (mentre per l’intrattenimento straniero, invece, si trovano i fondi) e si offre un supporto organizzativo e comunicativo solo in autogestione.

Nel frattempo, si attendono risposte dal Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, anche se si ha già l’impressione che la decisione sia ineluttabile. La cultura e lo spettacolo italiano rimpiazzate dall’entertaiment straniero, questo è il vero paradosso di Expo.

di Domenico Salatino

Tags:buccioni,Cinque du Soleil,cultura,culturali,dario franceschini,expo,milano,paradosso,piccolo,scala,teatro

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