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Intrighi di palazzo

Creato il 08 ottobre 2011 da Fabio1983

Da Cesare a Berlusconi, da che mondo è mondo, c'è sempre chi guarda al dopo. Ai tempi di Cesare ci fu una vera e propria congiura, altrettanto non sarà con Berlusconi. Rievocare ostinatamente un perpetuo 25 luglio significa avere una visione miope e distorta della realtà come suggerisce, bene, Paolo Pombeni sul Messaggero di oggi:

Pensare che con la eventuale scomparsa di Berlusconi dal centro della scena politica questa componente si dissolva come neve al sole, è ripetere l'errore che fece a suo tempo Occhetto, quando pensò che dissolta la vecchia Dc quell'area si sarebbe polverizzata e il potere gli sarebbe caduto in grembo. Davvero in questo caso va ripetuto che se in materia di analisi storico-politica sbagliare è umano, perseverare diventerebbe diabolico [...].

Con un minimo di conoscenza storica , si può facilmente concludere che questa è la normalità quando i partiti funzionano davvero [...].

È dunque da riflettere se non sarebbe più interessante che il sistema politico italiano guardasse con più attenzione e simpatia alla svolta che potrebbe verificarsi nel Pdl. Certo tutti sono consapevoli che nulla è scritto in anticipo. Se si conviene che esso è una componente ovvia del nostro panorama politico (e ci pare difficile non farlo), se si ragiona che non è possibile farlo sparire a furia di anatemi sparati in aria, allora non si potrà fare a meno di concludere che un centrodestra capace di politica è da salutare con favore.

Ora, però, siccome l'idea della congiura - prontamente smentita - cela sempre un discreto fascino, non si può non tenere conto delle indiscrezioni che trapelano in queste ore.

Quella più sobria vuole alcuni malpancisti del Pdl, con Scajola e Pisanu in pole position (anche se non è chiaro quanto all'unisono e con il primo rimasto deluso dall'attacco del Giornale su una "nuova" casa), pronti a sviluppare un documento contenente richieste di maggiori aperture all'interno del Pdl.

Quella più intrigante (di cui riferisce ancora Il Messaggero) racconta di una serie di incontri dell'associazione Amici dell'istituto Sturzo, presieduta dall'ex presidente della Banca di Roma, Pellegrino Capaldo. In questa sede avrebbero avuto colloqui Casini (il quale tuttavia e poi...), Formigoni e gli stessi Scajola e Pisanu. Per adesso c'è solo un " appello", presto invece verranno rese note anche le linee guida del Progetto Paese che l'associazione si appresta a discutere ( qui c'è un'intervista del Corsera a Capaldo del 6 ottobre).

Aggiornamento. Ci sarebbe una terza via, come mi suggerisce Pietro su Twitter. E cioè l'ipotesi che Scajola e Pisanu in verità non stiano lavorando alla crisi...


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