Introspezione

Quando si parla del potere positivo della rete, spesso si fa riferimento ad un aspetto ancora forse poco conosciuto, che apre lo spiraglio a nuove possibilità di auto gestione del proprio io. Per dirla in parole povere è senz’ altro assolutamente possibile avere una seduta completamente gratuita con uno degli strizzacervelli più importanti che esista : se stessi. La maggior parte delle volte, attribuiamo i nostri problemi interpersonali, con le persone e l’ambiente che ci circonda, che sia esso familiare o lavorativo, riconducendone le negatività a cause esterne, giungendo poi a drastiche conclusioni come la cosiddetta cattiva sorte. Non ci rendiamo conto che forse la soluzione c’è, ed è lì a portata di mano è in noi stessi e se si trovasse anche sotto ai nostri occhi, forse potrebbe aiutarci a risolvere molti dei problemi che ci affliggono nel quotidiano.

Un buon compito potrebbe essere quello di affidare alla bloggosfera una parte o ancor meglio, la totalità della nostra persona per come la si conosce dal proprio interno ( noi tutti siamo consapevoli di quelli che sono i nostri pregi e i nostri difetti ) trascrivendo nero su bianco il bello e il brutto di noi stessi con la più totale sincerità. Può essere incredibilmente di aiuto, ve lo garantisco.

Non è facile lo so e non tutti possono riuscirci, esistono dei limiti mentali, imposti dalla società moderna o da abitudini indotte durante l’infanzia di trattenere sempre una parte di se per non rendersi totalmente vulnerabili, di cercare di nascondere, di non far sapere realmente chi siamo, come la pensiamo, perchè ci arrabbiamo. E pensare che la maggior parte di noi affida già la propria vita alle pagine di facebook o ad un tweet, senza rendersi conto che in qualche modo si sta esponendo, mettendo in luce una parte di noi stessi che a molte persone potrebbe essere del tutto ignota. Senza contare che esistono alcune persone che accettano amicizie da chiuque solo per aumentare in maniera esponenziale il proprio numero di amici del profilo.

Pensate poi a coloro ( la maggior parte ) che mostra solo il bello e il buono, che si espone sempre e solo in punta di piedi e che inesorabilmente alla prima difficoltà, demolisce un castello di carte perfettamente costruito ma che non  poggia su alcuna base solida, alcun fondamento sul quale poter restare in equilibrio se non per qualche istante, figuriamoci una vita. E’ per questo motivo che a volte non riusciamo ad essere felici con gli altri, perchè non lo siamo con noi stessi. Una volta una persona che stimo moltissimo è che è stato il mentore primo della mia decisione di arrivare all’ equilibrio interiore che sto cercando di costruire e soprattutto perseverare nel tempo, mi disse che per stare bene con gli altri è necessario appunto essere prima in pace con se stessi. Quest’uomo meraviglioso e consapevole mi disse ” Se io fossi un granellino di sabbia nell’oceano, come tale non potrei ammirare il riflesso del sole sulle increspature dell’acqua nemmeno se lo volessi, poichè sarei adagiato inesorabilmente sul fondale ” poi mi fece questo esempio che può sembrare banale ma che su di me ( forse perchè era il momento giusto ) ha scatenato un tornado che ha cambiato radicalmente la mia visione delle cose.

Mi mostrò un semplice porta postit di metallo con un vano che accoglieva alla perfezione il blocchetto colorato per il quale era stato creato. Mi disse ” Vedi questo blocco di foglietti ? E’ regolare, bello e funzionale perchè mi permette di scrivere delle note e attaccarle da quasiasi parte. Se lo tolgo dal suo alloggiamento e poi lo ripongo nuovamente al suo interno, ovviamente questo vi entra alla perfezione senza fare il minimo sforzo. Perchè è il suo posto. ” Poi prese un libro grande quattro volte il blocchetto di postit con la copertina morbida che mostrava una mamma nera con il suo bellissimo bambino sulle spalle. Tolse il blocchetto dal suo alloggiamento e cercò di inserire il libro, ovviamente senza riuscirci, lo girò in tutte le direzioni e alla fine per farcelo stare per forza, lo piegò in due rovinandone la meravigliosa copertina. Il libro era entrato in quel piccolo vano ma si era rovinato. Lo tirò fuori e mi disse ” Vedi, questo libro così grande è riuscito ad entrare anche se utilizzando la forza, in  uno spazio che non era destinato a lui, per farlo però si è rovinato e comunque non si trova correttamente alloggiato come lo era invece il blocchetto di postit. ” Estrasse a fatica il libro la cui copertina era inesorabilmente piegata e rovinata e gli angoli delle pagine anch’essi piegati e stropicciati ” Questo libro è bellissimo, utile ed educativo e anche se possiede un’altra utilità rispetto al blocchetto di postit, ugualmente utile e funzionale, questi due oggetti non c’entrano nulla l’uno con l’altro. Così le persone, se non si ritrovano nei giusti spazi e sono fatte di abitudini, costumi e usi differenti, se non dovessero andare d’accordo, la colpevolezza di questo dovrebbe essere ricercata in entrambe poichè non è detto  che il pensiero di una di queste sia migliore o peggiore ma potrebbe solamente essere diverso. ”

Traete voi le vostre conclusioni e fate un’ analisi profonda di come agite e di come vi ponete nei confronti del mondo. Chi siete veramente ? Come apparite agli occhi degli altri ? Questa è la mia domanda, alla quale io sto cercando di dare una risposta per trovare il mio equilibrio. Soltanto allora potrò capire chi sono veramente.