Due autori vercellesi, Guido Michelone e Francesca Tini Brunozzi, assieme al romanziere Franz Kraspenhaar e alla poetessa Valentina Diana saranno protagonisti della giornata conclusiva della rassegna Bacco & Bach domenica 24 luglio presso il Castello di Uviglie (Rosignano Monferrato). Si tratta di un pomeriggio ricco di avvenimenti culturali che inizia alle ore 15 con l’installazione di arte contemporanea dal titolo «Un’altra storia» di Serena Giribuola e Nicola Ballarini, prosegue con la visita guidata al parco secolari e ai raffinati interni del maniero rinascimentale, per terminare con il concerto del duo violino/pianoforte Daniel Fradkin e Yuri Martynov su musiche di Mozart e Beethoven e con la degustazione del vino Pineto (Brachetto d’Acqui DOCG) della casa Vinicola Marenco. Nel mezzo, attorno alle ore 17 il reading letterario dei quattro scrittori che leggeranno appunto diversi passi dalle loro recenti pubblicazioni.
Guido Michelone sarà presente con con «Parigi a Vercelli. Diciassette nuovi racconti» (ed. Lampi di Stampa) dove nella prima metà del llibro, come un romanzo breve, narra di un celebre regista parigino soggiorna, in incognito, a Vercelli per scrivere una sceneggiatura e farne un grande film, ma nella cittadina piemontese, Giovanna, bellissima studentessa romana, che arriva per un réportage fotografico sulle risaie. Nei restanti sedici brevi bozzetti ci sono le rocambolesche imprese dei Weathermen, brigate rosse americane pacifiste; la misteriosa scomparsa di una certa Francine e le relative indagini di Olmo e Asso; un Tito Androgico da science fiction; le ragazze più belle e più antipatiche sulla faccia della Terra; partigiani e fascisti, pittori e modelle, meretrici e jazzmen, alieni e cantautori, questo e molto altro.
Francesca Tini Brunozzi presenterà «Frau e le altre» (ed. Torinopoesia) riedita, aggiornandolo, un classico della poesia contemporanea, un volume di cui Gianni Martini su La Stampa dice: «Cercate, acquistatelo, leggete. Fatelo leggere. Divertente, dotto, ironico, sexy, erotico, originale, dissacratore. Poesia. Con la P maiuscola». Oppure il grande italianista Giovanni Tesio: «(…) c’è una dissimulata accortezza di rime (ad esempio identiche o al mezzo), di décalages vocali, di cambi ritmici, di una tessitura metrica capace di mettere al riparo dalle incombenti tenerezze e di preservare – nelle sue dissonanze antiretoriche – dal rischio del patetico, dagli agguati di una materia (affettiva) di per sé scivolosa. Con il (bel) risultato di proporsi come “preghiera civile” (sottolineerei l’aggettivo più del nome) di commovente e persino esemplare narratività».
Franz Kraspenhaar introdurrà il romanzo «La passione per il calcio» (edizioni Perdisa), dove offre uno spaccato sociale, politico e di costume dell’Italia degli ultimi cinquant’anni mediante la storia della sua stessa vita: lui che da bambino colleziona le figurine Panini, da ragazzino segue il bianco e nero delle partite in tv per approdare finalmente allo stadio, da adulto è un uomo disilluso, a tratti oppresso da una depressione generica, indotta dallo sbiadirsi delle passioni. Il tutto attraverso una ricostruzione lucida e documentata della storia del calcio italiano e internazionale, procedendo non sempre in senso cronologico, quanto piuttosto sul filo di una logica personale.
Valentina Diana, anche attrice e drammaturga, declamerà frammenti dalla raccolta «Tre ore di notte e un pezzo del mattino» che Maurizio Aleo giudi «È una “poesia adulta”, una voce pienamente anagrafica, ma filtrata da un lieve ghirigoro votato al recitativo istrionico e beffardo: una raccolta dal tono par fumé di un ludibrio in bianco e nero, amarognolo e distaccato, come d’antan. C’è una venatura di cinismo malcelato di vittimismo, un’intelligenza rara, fervida e penetrante nelle cose come un aculeo da agopuntura… Un poeta del Purgatorio».
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La posizione del Castello di Uviglie e’ tra le piu’ belle del Monferrato. venne edificato, nel suo nucleo piu’ antico accanto al torrione centrale, tra il 1239 ed il 1271. Posto di fronte alla Rocca di Rosignano, fece storia a parte, ospitando nel corso dei secoli illustri famiglie nobiliari monferrine. Tra le sue mura furono, ospiti San Luigi Gonzaga, San Giovanni Bosco, i familiari del Negus di Etiopia. Nel 1820 succedettero i Conti Callori di Vignale che iniziano i lavori di rivestimento ed abbellimento del Castello per mano dell’architetto Arborio Mella. Nel 1879 subentra il Conte Cacherano di Bricherasio socio fondatore della FIAT. Nel 1904 succede al Conte la sorella Sofia che alla morte dona l’intera proprieta’ ai Missionari della Consolata di Torino. Nel 1992 la Tenuta del Castello viene acquistata dalla societa’ ISMIR (gia’ proprietaria della Tenuta Ca’ Tania di San Martino di Rosignano) che rilancia la coltivazione viticola in questa zona altamente vocata alla produzione di uve eccellenti.**
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