Magazine Diario personale

Io corro - e i miei capelli soffrono

Creato il 13 febbraio 2015 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Vi avevo lasciato con gli auguri di Natale più gioiosi che potevo.Poi è arrivato il nuovo anno, totalmente privo di buoni propositi, ma con un'agenda piena di cose da fare, di modo che tutti i punti del mio personale programma 2015 diventassero obblighi e obiettivi da raggiungere e non promesse che si sarebbero sgretolate nel giro di una settimana.Così è iniziata la mia corsa.Innanzitutto l'ordine dei giornalisti ha preso la scellerata decisione di includermi nella loro crew. La sensazione è stata pari a un parto quadrigemellare. Ho dovuto fare il mio viaggetto in quel di Trieste assaporando quella fantastica pioggerellinademmerda assecondata da un vento che ha facilitato lo sviluppo di un'otite. Tutto questo è stato fatto:

   DI CORSA.Poi. Io e quel giovane ragazzo con cui me la canto e me la suono da molto tempo abbiamo finalmente trovato una tana dove litigare come due iene e, al contempo, sparare le più grandi cazzate che il nostro paio di neuroni (in comune, si intende) riescono a contemplare. Una casa, o meglio un appartamento. Dopo i primi cinque minuti di “Urrà, evviva, ma quante belle cose”, è iniziata la maratona burocratica. Maratona che, ovviamente, deve essere vissuta   DI CORSA.E così, carte e documentazioni varie stanno diventando il mio chiodo fisso. Per me, poi, maniaca del controllo, tutta 'sta burocrazia si sta trasformando in un modus operandi. Si badi bene, non sono ossessionata dall'ordine: basterebbe aprire l'anta del mio armadio per vedere una perfetta riproduzione di Stalingrado dopo il bombardamento tedesco. Dicevo, non ho la fissa dell'ordine, ma la mia mente malata ragiona così: “Tu sei la sola a potercela fare; chi non segue il tuo schema ha fallito in partenza”. Subito dopo aver ammesso che sono una psicopatica, riprendo la mia maratona.   DI CORSA.In tutto questo, e per fortuna, c'è il lavoro. Quello in ufficio che, ultimamente, mi prende ogni energia. Le trecentomila scadenze fissate nel giro di poche settimane portano me e la docile collega a saltare da una pratica all'altra come dei grilli strafatti di anfetamine. Volete sapere come succede?   DI CORSA.Sapete (certo che lo sapete, vi sto a stracciare la minchia da mo' con questa storia) che io scrivo. Scrivo per il giornale presso cui ho fatto la pratica ma, da quest'anno, anche per un inserto satirico fatto da gente che non ha ancora bisogno dell'algasiv. Tutto made by under 35. Della serie, mostriamo quanta idiozia è sedimentata nel futuro della società. Dal momento che giro per uffici tutto il giorno e che devo scrivere gli articoli la sera a mezzanotte e mezza o di domenica, è giusto che anche questa nuova collaborazione si allinei a tutto il resto. Come viene fatta?   DI CORSA.Mi ritrovo così a svegliarmi nel bel mezzo della notte per stilare liste invisibili di cose che DEVO assolutamente fare l'indomani perchè come una povera stronza ho dimenticato di farle quello che, ormai, è diventato ieri. La mia vita è diventata un enorme, gigantesco post it. Anche perchè se mi scrivo qualcosa sull'agenda, puntualmente dimentico di aprirla. La mia vita attuale è DI CORSA, tanto che non ho nemmeno tempo di andare dalla parrucchiera, ma che dico, non ho nemmeno il tempo di chiamarla e prendere appuntamento. Io con i miei capelli al limite della saggina.

Quella DI CORSA è una vita incasinata, una vita dove non riesci nemmeno a leggere una pagina del libro che hai comunque comprato, nonstante sapessi che adesso hai sì e no il tempo di depilarti. Ad esempio, adesso dovrei essere concentrata a preparare un mio intervento in qualità di moderatrice per un evento. Ma dal momento che ho appena finito di scrivere un pezzo, non mi sento una macchina Olivetti sempre pronta a sfornare articoli prefiniti e perfetti. È per questo che sto scrivendo questo post che come fine ultimo ha quello di smaronarvi le palle. E volete sapere in che modalità lo sto scrivendo?

                                                                                              DI CORSA.La cosa bella di tutto questo è che alla fine della corsa ci sarà un posto dove potrò riposare e prendere fiato. E no, non voglio fare la romanticona: sto parlando di quel divano a L pieno di cuscini e cuscinetti che ho visto sul catalogo. Come ho sfogliato il catalogo?      DAI CHE LO SAPETE.


N.B. Da gennaio ho cominciato a fare attività fisica. Potete immaginare cosa faccio.

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