Non posso definirmi un’esperta di caffé ma avendo viaggiato parecchio e soprattutto avendo vissuto all’estero per 15 anni vi posso assicurare che il miglior caffé del mondo l’ho bevuto in Italia. Non lo trovate strano? Il fatto che pur non essendo prodotto dalle nostre parti, il caffé italiano sia conosciuto in tutto il mondo?
E che dire del lessico del caffé?
L’espresso è un espresso ovunque, stessa cosa vale per il cappuccino anche se poi gli americani ci hanno battuto in fatto di invenzioni di Latte, Frapuccino e mix vari di panna e spruzzatine di cannella, caramello e vaniglia.
Alcune
delle 30 opzioni dal menù ESPRESSO di Starbucks
Ma partiamo dall’inizio di tutto. Voi ricordate il vostro primo caffé?
Io si, ed è stata un’esperienza disgustosa. Avrò avuto 8 o 9 anni, ai tempi della mia prima mestruazione, e non riuscivo proprio a sopportare nè tanto meno a comprendere i dolori alla pancia.
Mia madre ha chiamato il medico e lui le ha consigliato di darmi qualche goccia di Novalgina {all’epoca non si sapeva ancora che aveva effetti mortali…} seguita da un sorso di caffè. Blah, non so dirvi se era più amaro il caffé o la medicina… so solo che sono corsa in bagno a sciacquarmi la bocca sotto al rubinetto… chi avrebbe mai immaginato che in futuro sarei diventata una coffee-addicted?
Personalizza
il tuo Frappuccino {fonte: Starbucks}
A parte questo, non ricordo quando bere il caffé ogni mattina sia divenuta una vera e propria abitudine, forse intorno alla prima superiore? Voi a che età avete cominciato?
Qualche curiosità sul caffé che mi riguarda?
A casa mia si è sempre bevuto il caffé fatto con la macchinetta per espresso invece della moca, quindi ho imparato ad usarla e a fare la cremina sbattendo lo zucchero e il primo goccio che esce dalla moca solo grazie a alcuni amici napoletani a Londra.
Altra cosa. Il mio primo giorno a Londra, appena arrivata a casa della famiglia inglese che mi avrebbe ospitata per alcuni mesi, la mia landlady mi ha chiesto come volevo il caffè: “black or white?” Io l’ho guardata leggermente interdetta e le ho risposto qualcosa del tipo “black, of course…!”. {Cos’è sta storia del caffé bianco?}
Vintage ad
{Credits}
Mi ha parcheggiato in mano una mug, ovvero una tazzona da té da mezza pinta, di caffé nero bollente fatto col liofilizzato e ho dovuto aspettare un buon quarto d’ora per poterlo bere {tanto mi ero già scottata la punta della lingua al primo sorso dopo 5 minuti}.
Nel pomeriggio, anche suo marito mi ha offerto il caffé, with cream, e ho accettato pensando: “stavolta non mi fregano con quella brodaglia nera”. E poi ero troppo curiosa di capire quali diavolerie si bevessero gli inglesi, caffé bianco, crema… ed invece la cream è una panna da cucina molto liquidache ci sta proprio bene nel caffé, lo ammetto.
Da allora quando mi veniva offerto un caffé a casa di qualcuno dicevo sempre 2 sugars and cream perché dovete sapere che nonostante la parola zucchero sia uncountable come in italiano, per il caffé e il té si fa un eccezione alla regola grammaticale e si può anchedire one sugar invece di one teaspoon of sugar.
Non sono mai stata un’amante dello zucchero. Ho sempre pensato che dietro alla granulosità dei suoi cristalli si nascondesse tanta roba chimica e ho sempre preferito lo zucchero di canna. Solo che il brown sugar è caro in Inghilterra e una volta che mi sono ritrovata in bolletta a fine mese ho rinunciato a comprarlo… ebbene, nel giro di un paio di giorni mi ero abituata a bere il caffé americano amaro e dopo poco ho iniziato a prendere così anche l’espresso.
A questo proposito… l’espresso inglese è schifosissimo, non importa dove lo si ordini. Che sia Costa Caffé, Starbucks o qualunque altra catena di caffetterie dai nomi italiani {che poi, ce ne fosse una veramente italiana!!!}. L’espresso era talmente cattivo che lo chiedevo corto così da poterlo buttare giù tutto d’un sorso come fosse uno shot e più di una volta mi sono venute le lacrime agli occhi dal nervoso.. sapeva da acido delle batterie….
Credits Kay Ellen
Se poi siete di fretta e state pensando di prendervi un espresso al volo in uno dei baracchini/stand su rotelle che si trovano ad ogni angolo di strada e stazione del treno londinese, sappiate che perderete il treno quasi di sicuro. Gli inservienti sono stati addestrati a fare tantissime domande per essere sicuri di aver capito bene l’ordine. Quindi vi chiederanno come minimo:
- Piccolo, medio o grande? - Con o senza latte? - E il latte caldo o freddo? - Intero, parzialmente scremato o scremato al 100%? - E il latte di mucca o di soya? - E ce lo vuoi il cacao sopra alla schiumetta? - O preferisci la cannella? - E lo prendi qui o lo porti via?
In quel momento guardi l’orologio e ti accorgi che il tuo treno è partito da 5 minuti senza di te quindi puoi anche prenderlo sul posto e aspettare il prossimo…
Vi ho raccontato i miei gusti in fatto di caffé, ora tocca a voi. Come lo prendete? Magari preferite qualche altra bevanda per ‘tirarvi su’… vorrei sentire i vostri gusti… e aneddoti…
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