A costo di beccarmi un’altra querela per diffamazione che mi scivolerebbe addosso come la prima che mi ha visto assolto “perché il fatto non costituisce reato” con grave scorno del proponente (che deve accettare il verdetto emesso dal Tribunale di Palermo, secondo il quale, se io sono stato dichiarato “innocente”, il “colpevole” è facilmente individuabile…), io sostengo che l’operazione Jonica Trasporti, non va fatta perché truffaldina e, se pure dovesse andare in porto, sarebbe sempre suscettibile di revisione o di annullamento da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Già dal 1984 (ai tempi di Cuffaro), Leoluca Orlando, nel testo di un’interrogazione parlamentare riguardante le assunzioni di favore presso l’Ast, dichiarava che “in tale politica del personale vi era l’ombra del consociativismo e dell’inciucio e che se l’inciucio è lecito nelle aule parlamentari, si dà il segnale che ovunque è possibile fare accordi di basso, bassissimo profilo”.
Avere, pertanto, coperture politiche anche di rilievo a sostegno di un’operazione sporca che viene da lontano, quando cioè, venne “inventata” la Jonica Trasporti con primo Amministratore l’Ing. Emanuele Nicolosi, non vuol dire affatto che l’operazione sia legale, limpida e cristallina ma che la stessa abbia tutti i requisiti per essere attenzionata, indagata e sanzionata dalle competenti Autorità specie di quelle preposte al controllo della spesa pubblica che, lo ricordo, grava sulle spalle curve dei contribuenti.
Del resto, non sono il solo a pensarla in siffatta maniera: il Segretario Regionale della Fit-Cisl, Amedeo Benigno, per primo, ha denunciato il progetto chiedendo l’annullamento dell’atto con il quale la “Mediter shock absorbers”, società che produce ammortizzatori per veicoli industriali di proprietà di Antonello Montante (stranamente preferito ad una Società calabrese esercente servizi di pullman) si era aggiudicata la “gara” per l’aggiudicazione del 49% della Jonica per la misera somma di 75 mila euro, “ponendosi in una condizione di privilegio in vista di una eventuale, futura, privatizzazione dell’Ast mettendolo in posizione giuridica privilegiata rispetto ad altri possibili concorrenti per acquisire anche per conto di altri l’intera Ast”.
Sulla scia di Montante e dei giornalisti de “LA REPUBBLICA” che scrivevano, in quei giorni della vicenda con titoloni del tipo “QUOTE CEDUTE A UN LEADER CONFINDUSTRIALE DIETRO LA BUFERA AL VERTICE DELL’AST”, si era posto anche l’ex Presidente della Società, contrarissimo all’operazione che, estromesso dall’incarico (mentre il Nicolosi verrà sospeso dall’incarico da lì a pochi giorni) dichiarava che le proprie disavventure erano legate proprio a quel “no” alla privatizzazione che aveva “disturbato” qualcuno e che chiedeva di essere ascoltato da un Magistrato mentre inviava in Procura gli atti sulla recente gestione dell’Ast, convinto che “soltanto rimanendo in mano pubblica, l’Ast avrebbe potuto garantire le tratte sociali e salvaguardare il posto di lavoro a circa 1.200 dipendenti”.
Di quel memoriale, a distanza di oltre tre anni, non si sa più nulla…. Nel frattempo, la Regione Siciliana con delle incredibili giravolte ha detto prima sì e poi no alla privatizzazione, poi ancora sì e poi ancora no e poi ancora sì, giacchè, infischiandosene del risultato referendario che, in atto, impedirebbe le privatizzazioni nel settore dei servizi pubblici locali sembra, in atto, orientata ad accontentare chi, nella Società (e sono in tanti, Amministratori, Dirigenti, Sindacalisti) appoggia la “folle idea” dell’Ing. Nicolosi volta a favorire il suo amicone Antonello Montante.
Quasi dimenticavo che anche un Consigliere Regionale (non consociato, attualmente), l’On.le Carmelo Incardona di “Forza del Sud”, non vede di buon occhio la faccenda visto che, con apposita interrogazione parlamentare all’ARS, ha chiesto notizie in ordine alle procedure di dismissione del 49% del capitale azionario della Jonica Trasporti, società di autotrasporti precedentemente controllata al 100% dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) di proprietà della Regione Siciliana. L’interrogazione, ha dichiarato l’On.le Incardona, “mira, da un lato, ad avere notizie sul profilo di legittimità delle procedure adottate per la dismissione del pacchetto azionario e, dall’altro, a sfatare la ridda di voci apparse sulla stampa che individuavano, nella dismissione delle azioni della Jonica Trasporti, una azione ponte sottesa all’inserimento attraverso una fantomatica futuribile operazione di scambio di azioni con la società che in atto detiene il pacchetto di minoranza, dell’assets dell’Azienda Siciliana Trasporti”.
Io, come avrebbe detto l’ex Presidente della Repubblica Scalfaro, “non ci sto” e mi auguro che il popolo dell’Ast voglia seguirmi in tale determinatissima scelta stante che gli altri Sindacalisti aziendali di tutte le sigle, compresi gli ultimi arrivati, si limitano (falsamente) a “prendere atto” delle dichiarazioni fornite loro dai vertici aziendali che, per il momento, non è prevista alcuna privatizzazione della Società.
A me risulta, invece, il contrario anche perché la truffaldina operazione avrebbe dovuto, stante soffiate ricevute, concretizzarsi “prima del 18 Dicembre” , quindi rinviata al 24 Dicembre e, infine, postergata al prossimo 9 Gennaio 2012. Voglio augurarmi che tali notizie si rivelino “false e tendenziose” e che quella data, per il bene che voglio ai miei ex colleghi, non giunga mai….
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