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Io sono leggenda – la graphic novel

Creato il 11 giugno 2013 da Narratore @Narratore74

IoSonoLeggendaSolo il titolo mette soggezione…
Questo fumetto è l’ultima lettura che ancora mi rimaneva dalla mia capatina al Lucca Comics dello scorso anno. L’ho tenuto lì, facendolo decantare, un po’ per paura e un po’ perché ero combattuto.
Se fosse stata una chiavica avrei rischiato un travaso di bile (ricordate tutti la figuraccia con il film di qualche anno fa, vero?), mentre se si fosse rivelata una buona lettura, allora sarebbe terminato troppo presto, così com’è accaduto a suo tempo con il romanzo.
Perché Io sono Leggenda va preso con le pinze, trattato bene e riverito…
Ecco perché questa recensione arriva solo ora.
Adesso so, e la cosa è estremamente complicata.

Andiamo subito al sodo, tanto so che tutti aspettate questo: il fumetto (che definirlo tale è riduttivo) è buono.
Molto buono.
Così buono che non fa rimpiangere il romanzo…

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Ok, siete ancora in piedi? Lo so, quello che ho appena detto risuona ancora come una granata a frammentazione esplosa ai vostri piedi, ma quel che è giusto va detto.
Il lavoro fatto da Steve Niles per adattare il romanzo ad un’opera strutturata in maniera differente, è egregio, così come il trattamento riservato ai disegni da parte di Elman Brown.
Difficile trovare punti deboli, anche perché, spesso, i testi sono presi pari pari dal romanzo stesso, donando a questo volume una dimensione a metà fra un romanzo e una graphic novel di quelle toste.
E chi legge non può non rendersene conto…

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La disperazione di Robert, il suo continuo attaccarsi alla bottiglia pur di non sentire le urla che provengono da fuori, vivere ogni giorno alla strenua ricerca di qualcosa che continua a sfuggirgli dalle mani, con in mente una sola domanda: perché?, fa riflettere.
Cosa faremmo noi se fossimo soli, in un mondo che non ci vuole più, buttati in un angolo e costretti a lottare con la sopravvivenza stessa, senza risposte ma solo tanti dolorosi ricordi a farci compagnia?
Non cederemmo al fascino ambrato di una bottiglia di whisky, magari pensando anche a come farla finita senza soffrire troppo?
Lui invece continua, imperterrito, senza comprendere nemmeno il perché di questa ostinazione.
E noi con lui, accompagnati in un delirio fatto di chiaro/scuri, di immagini tremolanti e visioni al limite del sopportabile.

Una graphic novel atipica, in cui la psicologia e l’introspezione la fanno da padroni. Disegni quasi raffazzonati, utili per rendere al meglio il degrado di un’intera cultura, in cui le ombre divengono reali e il reale si affievolisce fino a diventare un’ombra.
Una trasposizione talmente fedele da risultare quasi una componente fondamentale dell’intero romanzo, a cui sono state aggiunte le immagini a far da corredo.

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Se avete amato il libro, allora leggete questo volume.
Difficile che la mente non torni a quel tempo, a quelle pagine.
Se invece non avete idea di cosa sto dicendo, peste vi colga e le fiamme dell’inferno brucino le vostre anime.
Siete ancora in tempo per redimervi, ma fate in fretta: non si sa mai quando il tempo giungerà.

E a quel punto sarete solo una leggenda, tramandata per spaventare i bambini prima di andare a dormire…


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