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Io sto con gli spotter

Da Bagaidecomm @BagaideComm
IO STO CON GLI SPOTTERTutti ne parlano. Articoli sulla stampa locale ed interventi dei rappresentanti degli studenti stanno dando vita ad un dibattito sempre più esteso in cui si contrappongono due fazioni: quella pro e quella contro lo spotted. Lo spotted è un social trend nato negli Stati Uniti (e dove se no??) e reso famoso dal telefilm “Gossip Girl”. Le regole sono semplici: protetti dall’anonimato si postano su una pagina facebook le proprie dichiarazioni più o meno romantiche. E inevitabilmente questo fenomeno si è espanso fino all’Università dell’Insubria: è nata così la pagina “Spotted: University of Insubria”. Gli oppositori di questa nuova moda hanno mosso diverse critiche, quasi tutte completamente campate in aria, ma che è bene analizzare singolarmente. 1)USO DEL SIMBOLO DELL’UNIVERSITA’ E’ vero, utilizzare un simbolo non proprio è un qualcosa di scorretto quantomeno dal punto di vista morale. Tant’è che i gestori della pagina hanno subito provveduto a sostituirlo con uno nuovo. 2)ANONIMATO Anche qui ammetto che un fondo di verità c’è. L’anonimato non è sicuramente un comportamento esemplare ma va pure detto che l’internet delle origini si basava, tra la altre cose, proprio sulla possibilità di nascondere la propria identità. E comunque queste sono le "regole del gioco".3)CHIUDIAMO LA PAGINA! Faccio presente che l’unico limite al diritto costituzionale di libertà d’espressione è rappresentato dal codice penale. Se qualcuno crede di essere vittima di comportamenti diffamatori chiami in causa gli organi competenti. Altrimenti faccia il piacere di rispettare la libertà altrui (tra l’altro, nessuno lo obbliga ad utilizzare facebook e nessuno lo obbliga a visitare questa o quella pagina!). 4)I MESSAGGI SONO CARICHI DI VOLGARITA’ Ma vi rendete conto che siamo nel 2013? Ma soprattutto, avete presente che fino ad un anno e mezzo fa era Presidente del Consiglio l’inventore del Bunga Bunga? Personaggio che tra l’altro si è recentemente distinto per un personalissimo sondaggio di discutibile gusto con una giovane imprenditrice. Dove sono stati in tutti questi anni i nobil signori che oggi si scandalizzano per un paio di battutacce? 5)“LE RAGAZZE DOVREBBERO AVER PAURA DI CAMMINARE PER I CORRIDOI DELL’UNIVERSITA’” A parte il fatto che sulla pagina si dilettano anche esponenti del gentil sesso (credo però che in alcuni casi alla voce femminile corrisponda una mente maschile), ma poi di cosa dovrebbero preoccuparsi le nostre compagne? Di cose che sono arcinote a tutti? Ma stiamo scherzando? Guardate che bisognerebbe aver paura di chi pubblica i codici di sicurezza degli armamenti nucleari, mica di chi fa un paio di battute da osteria! E comunque, se vi fate un giretto su facebook vi accorgereste che esistono pagine che istigano all’odio e alla violenza e delle quali nessuno si lamenta. Alla luce di quanto detto, mi sembra palese che, come accade spesso in Italia, si sia scatenato il solito putiferio per motivi che definire futili è eccessivo. Inviterei tutti, per una volta, a pensare alle cose serie! 
Carlo Battistessa

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