Il vostro Claudio è fuggito, Messalina trema… Era obbligato il popolo a saper la storia romana per conoscere la sua felicità?
Allora, voglio fare anch’io la mia riflessione. So che non si inizia con allora, ma lo dico per tirare le fila di cosa sta accadendo nella nostra Italietta in una discussion infinita tra “metodo stamina” e la discussione sulla sperimentazione animale e i limiti etici. Credo che, ancora una volta, sia l’ignoranza che vinca: non piuttosto una verità condivisa da una maggioranza, ma si tratta di minoranze organizzate e agguerrite che polarizzano il resto. Per cui la verità di tante storie, di tanti aspetti si perdono inevitabilmente nella grande marea umana.
Non sto dicendo chiaramente di fidarsi delle case farmaceutiche, né tantomeno lasciarsi trasportare dall’onda forconista.
È diventata, ancora una volta, una battaglia tra tifosi, tra volontà di potenza, in un viralismo emozionale passato attraverso reti orizzontali. I messaggi di #iostoconcaterina ne sono un’evidenza. Si perde la causa e si pensa al feticcio. Come una volta, quando il popolo passava parola, tra un quartiere e l’altro e la rivolta si alimentava, grande. Senza comprendere il perché, senza comprendere le ragioni: come anche questa volta non si tratta dunque di animali, ma di idolatria, di sentimenti irrazionali arrivati fino al disprezzo degli umani nei confronti degli animali.
Ecco, per un attimo vedo gli X-men, in un momento di enorme decadenza e vuoto culturale. La fiducia incondizionata verso Vannoni, per esempio, è il nuovo sostituto della religione: è il sentimento anti. Anti-casta, anti-sistema, anti-establishment, anti-cultura. È il forcone che grida la ricerca della speranza. Vannoni sarebbe il guru, quello fuori dal sistema, vittima, simbolo degli oppressi. E, nello stesso tempo, l’adorazione quasi sacrale degli animali va ad occupare un vuoto, quello ideologico, che grida al sabotaggio, che si erge contro la distruzione prodotta dall’Occidente.
Ma in questo amalgama di forze, sentimenti, rabbia, non si tratta di discernere chi abbia o no ragione. Non siamo qui per questo. Il diritto all’autodeterminazione delle idee che entrambe le parti invocano rimane nel dubbio, in un paese come l’Italia in cui le rivolte esistite sono state semplici fiammate, soprattutto per la presenza di indici di scolarizzazione avanzata estremamente bassi. Ciò che mi viene in mente è dubitare quanta capacità democratica abbia la nostra comunità.
Non sto dicendo che sono a favore dello status quo, ma da persona di sinistra mi trovo perso, per un attimo, nel non poter dar fiducia alle masse. Sono combattuto nel credere alle istanze di giustizia sociale e, nello stesso tempo, tradito dalla massa stessa (vedi esempi come le dittature coscientemente appoggiate dalle masse o il fenomeno del berlusconismo).
Una sorta di giacobinismo della rete sociale online, per giocare, dalla casella iniziale, con il monopoli della storia.