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Ip Man 2 – Wilson Yip

Creato il 20 novembre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

20 novembre 2011 Lascia un commento

Ip Man 2
E’ trascorso qualche anno, il maestro Man si e’ trasferito con l’intera famiglia ad Hong Kong ma le cose ancora non vanno per il meglio.
I soldi scarseggiano e la scuola di Wing Chun non decolla.
Quando tutto sembra pero’ sistemarsi, Yip Man deve confrontarsi col cartello delle scuole di arti marziali a loro volta in affari con la polizia inglese che controlla il territorio. Inutile dire che il maestro Man guadagnera’ la stima delle altre scuole ma soprattutto del loro capo, il Maestro Hong il quale perdera’ la vita in un incontro con un boxeur inglese arrogante e sleale.
Il combattimento finale sara’ epico e decisivo.
Ebbene da dove si puo’ iniziare… ecco, avete presente Rocky Balboa diciamo dal primo al quarto? Stessa roba condensata pero’ in due episodi.
Il primo "Ip Man" e’ un piccolo grande film, delicato quando serve, pieno di morale e buoni sentimenti ma anche azione, coraggio e determinazione.
Rocky come Yip Man sono archetipi di eroi loro malgrado, sostenuti da grande forza fisica ma ancor piu’ grande forza morale. 
Accade pero’ che lungo gli episodi, il carattere umano dei protagonisti e il tratteggio dei soggetti, declini verso una strabordante irrealta’ atta ad esaltare gli aspetti piu’ spettacolari e salienti che hanno dato alla saga il successo.
Ecco come si arriva all’iperbole di "Rocky IV" e a "Ip Man 2" dove peraltro si sintetizzano elementi degli ultimi tre Rocky condensandoli in uno, vedi la nascita del figlio nel mezzo degli allenamenti di "Rocky II", il nemico che diventa il piu’ grande alleato come in "Rocky III" ed infine la sua morte con relativo combattimento a riscatto finale, battaglia totalmente artefatta e viziata da contesto impossibile in natura, esattamente come nel quarto capitolo del pugile. Non manca neppure il discorso conclusivo a mettere pace tra i popoli tra gli applausi e le lacrime.
Sia chiaro, sono un grandissimo fan della saga di "Rocky" ma Wilson Yip pecca di scarsa originalita’ fiondando inoltre il protagonista in una dimensione cartoonesca quando si sarebbero potuto scrivere per lui ben altre avventure ancora piu’ epiche senza per questo uscire dalla sfera della realta’.
Invero il film resta godibile se, come con Balboa, si abbandona l’umanita’ del personaggio per adottare l’ottica fumettistica ed avventurosa e soprattutto se si accompagnano le esplosioni coreografiche con Peroni e frittatona.
Ad ogni modo Donnie Yen e’ superbo ed e’ bello ritrovare Sammo Hung seppur invecchiato ed imbolsito ma grande professionista e piacevolissimo da rivedere in azione nella patria natia dopo troppo tempo trascorso negli USA.
Abbandonate ogni pretesa o voi che entrate.

Scheda IMDB


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