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Ipertensione arteriosa e fattori predisponenti

Da Euplio

Ipertensione arteriosa

Fattori predisponenti

Continuiamo in questo articolo a parlare dei fattori predisponenti dell’ipertensione arteriosa:

  • Alcool: l’abuso di alcool è sempre più spesso una delle cause degli incidenti mortali sulle strade del nostro Paese, soprattutto il sabato sera. Già questo indica la pericolosità di bere in quantità smodate. Vino e superalcolici sono purtroppo i killer di questi anni. Tornando alla medicina, i danni dell’alcool sono notevoli sul cuore perché esso aumenta la frequenza cardiaca, sui vasi con conseguente aumento della pressione arteriosa, sul cervello provocando una diminuzione dell’attenzione, e sul fegato con una diminuzione delle funzioni metaboliche importantissime per il nostro organismo. Teniamo sempre presente che bastano due lattine di birra o tre bicchieri di vino per mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri, se subito dopo ci si mette alla guida di un’auto, o ancor peggio di una moto; per le donne le quantità sono inferiori, circa la metà, ma sempre uguali sono i rischi. La dose di alcool giusta non dovrebbe superare i due bicchieri di vino al giorno, quantità questa, che può portare benefici, in quanto l’alcool in questo caso funzionerebbe da vasodilatatore delle arterie.
  • Sovrappeso o Obesità: l’obesità è una vera malattia causata da una combinazione di fattori: ereditari, genetici, metabolici, alimentari, culturali, sociali e psicologici, che provocano un’esagerata ingestione del cibo. Una persona è obesa quando ha un 30% di grasso corporeo in più. Per calcolare l’indice di massa corporea si divide il proprio peso per la propria altezza elevata al quadrato. Ci sono due tipi di obesità: quella cosiddetta “addominale”, in cui la maggior parte del grasso si accumula nell’addome, più frequente negli uomini. Questo tipo di obesità è quella che più di tutte da un rischio elevato d’insorgenza di malattie degenerative come per esempio il diabete mellito, d’insufficienza respiratoria, di aumento del colesterolo e purtroppo d’infarto. L’altro tipo di obesità è definita “ginoide”, in questo caso la maggior parte del grasso si accumula sui fianchi, sui glutei e sulle gambe e in questo caso sono le donne a esserne più colpite. Teniamo presente che basta una dieta equilibrata per perdere il peso in eccesso: dimagrire di tre chilogrammi fa scendere la pressione massima di circa 7 mmHg e la minima di circa 4 mmHg.
  • Fumo: Il fumo di sigaretta è un potente vasocostrittore, riduce cioè l’ossigenazione dei tessuti e facilita la formazione delle placche ateromasiche. Fumare una sigaretta significa far alzare la pressione per almeno quindici minuti di 10 mmHg, La nicotina, infatti, provoca un’accelerazione del ritmo cardiaco e intasa le arterie restringendone la superficie, il cuore è così sottoposto a un superlavoro e la pressione si alza, quindi più sigarette si fumano più il rischio è elevato ed anche per chi è costretto a convivere con un fumatore e quindi subire il fumo passivo, andrà sicuramente incontro a problemi cardiocircolatori allo stesso modo.
  • Stress: Ai nostri giorni si parla molto di stress e a ogni difficoltà quotidiana si da questo nome. In molti casi è stato proprio accertato che lo stress psicoemotivo possa essere un fattore scatenante dell’ipertensione essenziale. Tra le condizioni più a rischio vi sono le arrabbiature, le emozioni intense, gli stati d’ansia, le incomprensioni familiari, l’eccessivo impegno nello studio o nel lavoro; tutte queste condizioni provocano delle scariche di adrenalina tali da causare improvvise alterazioni della pressione e tachicardia (aumento del numero delle pulsazioni del cuore). Occorre quindi fare molta attenzione, infatti, se si tratta di uno stress isolato dopo qualche ora si ritorna alla pressione normale, ma se gli attacchi di stress si ripetono spesso, anche in questo caso si rischia di diventare ipertesi. Per evitare lo stress potrebbero aiutare alcune tecniche di rilassamento, come per esempio lo Yoga, la meditazione, la musicoterapia e il training autogeno.
  • Vita sedentaria: La ridotta attività fisica è un altro dei fattori di rischio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che la non attività fisica causi ogni anno quasi due milioni di decessi nel mondo, infatti, la vita sedentaria raddoppia il rischio di malattie cardiache, di diabete mellito, di obesità e di ictus.
  • Ereditarietà: Avere il genitore o il nonno che soffre di pressione alta può essere rischioso per i figli, infatti, la probabilità di ereditare la predisposizione d’insorgenza all’ipertensione è di circa il 30%. Chi ha i familiari ipertesi avrà un maggior rischio, ma non la certezza assoluta di sviluppare la malattia e dovrà comunque sottoporsi fin da ragazzo, almeno due o tre volte l’anno al controllo della pressione.

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