Ci stiamo dirigendo verso la fine dell’anno 2014 ed è già tempo di stime sui dati europei in termini di fatturati delle imprese, fiducia delle imprese e delle famiglie, della restrizione del credito bancario e non per ultimo dell’utilità delle politiche di austerity adottate nei paesi periferici.
Pare ovvio che il malcontento popolare diffuso a livello di quasi tutti i paesi dell’Eurozona, fatta eccezione per la sola Germania, unica locomotiva europea, faccia propendere per un valutazione ancora pessimistica dello status quo.I lettori che mi seguono dal lontano 2008, anno di inizio della crisi, sanno benissimo che già da allora, preoccupato per quanto stesse accadendo nel sistema bancario mondiale, avevo preannunciato che gli anni seguenti sarebbero stati molto duri per famiglie ed imprese, parlando appunto di “ Madre di tutte le crisi”.
Ora posso dire che a distanza di 6 anni, i danni provocati a famiglie ed imprese non trova precedenti storici dal secondo dopoguerra, travolti ormai da una evidente “rivoluzione finanziaria”.
Tuttavia, volendo essere ottimisti e dando uno sguardo al futuro più prossimo, i paesi dell’eurozona si ritrovano in una situazione economica di ripresa ma intervallata da fasi di leggera ricaduta che provocano un andamento irregolare e non consolidato del processo di crescita, avvertito solo da coloro che probabilmente ne hanno meno bisogno. Resta il fatto, da non trascurare, che i prossimi dodici mesi, saranno caratterizzati da una forte sostegno al mercato da parte della Bce, la quale anche la scorsa settimana ha dichiarato di esser pronta ad incrementare la politica monetaria non convenzionale qualora le condizioni di peggioramento economico-finanziarie lo richiedessero. Ma una cosa è certa e che riguarda lo status economico della prima potenza mondiale ovvero l’America : finchè tirerà la sua economia non dovrebbero esserci all’orizzonte scenari drammatici per l’intera economia mondiale, nonostante l’eccessivo allarmismo di molti media.
Così volendo dare uno sguardo all’andamento dell’ indice azionario mondiale, anticipatore delle fasi di calo e di crescita dell’economia, risulta evidente che sia in atto un fase correttiva delle borse e che potrebbe continuare ancora per un pò. Tuttavia sarà necessario che le quotazioni trovino un stop al ribasso in area 123 – 120 per non intaccare lo scenario di fondo ancora rialzista. In caso contrario è probabile che il mercato possa anticipare anche uno shock improvviso. La prudenza è d’obbligo.