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Islamizzazione dell’Italia e matrimoni gay. Non ne siamo poi così lontani…

Creato il 23 settembre 2012 da Iljester

Islamizzazione dell’Italia e matrimoni gay. Non ne siamo poi così lontani…Profumo, il ministro dei sogni sinistri. Oggi ne ha sparata una che è veramente vomitevole. Togliere l’ora di religione cattolica e sostituirla con una non meglio precisata “ora delle religioni” od “ora di etica”. E questo perché – secondo il ministro – l’Italia è un paese con una forte immigrazione. Perciò, perché mantenere l’ora di religione cattolica, quando alcuni ragazzini nelle aule sono stranieri e non seguono quella “cattiva” religione?

Già, perché? Perché invece non andare oltre? Perché non tagliare la testa al toro e magari renderla direttamente fuorilegge e introdurre la sharia? Tanto è in quella direzione che stiamo andando, grazie ai buonismi sinistri nostrani. E se nei paesi arabi, solo esporre la croce ci fa rischiare la vita, da noi, la mezzaluna rischia di diventare beffardamente un simbolo di libertà e di multiculturalismo.

Islamizzazione dell’Italia e matrimoni gay. Non ne siamo poi così lontani…

Dunque, osiamo: via la religione cattolica dalla scuola pubblica e avanti tutta con la sharia! Diciamo agli immigrati islamici che noi siamo “civili” e dunque aperti alle nuove esperienze: ai burqa, alla carne halal, alle censure sulle vignette e i film demenziali su Maometto, alle moschee, ai partiti islamici e alla subordinazione della donna all’uomo.

Ma se ciò non bastasse, a noi italici evoluti, perché non sperimentare di più? Facciamo pure un bel cocktail di pseudo-valori e pseudo-princìpi. Così, se da una parte buttiamo alle ortiche i valori cristiani per accogliere quelli della sharia, dall’altra andiamo oltre: introduciamo i matrimoni fra omoessuali, ai quali magari affidiamo pure dei bambini.

Che evoluzione! Siamo partiti da una società informata agli altissimi valori cristiani, in cui il matrimonio è il più sacro delle unioni fra uomo e donna, e siamo arrivati a una società dove per certi versi ci si prostra alle norme medievali della sharia islamica e per altri versi (il che è persino contraddittorio) si considera il matrimonio poco più di un contrattino con il quale due persone – poco importa se siano etero od omo – prendono accordi per la loro vita in comune, e dove – che è peggio! – la prole è quasi un accessorio di lusso per chi quel lusso se lo può permettere!

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Queste sì che sono battaglie “civili”: il riconoscimento dei matrimoni gay e la cancellazione della cristianità dalla scuola pubblica! Il tutto, giustamente, in nome dell’evoluzione e della laicità. Perché è chiaro che permettere che le donne portino il burqa o cancellare i riferimenti della cristianità dalla storia, o ancora, togliere il crocifisso dalle scuole, è sinonimo di laicità, e riconoscere i matrimoni gay è in più segno di progresso civile, come se l’Italia avesse davvero bisogno di burqa e matrimoni gay per per sentirsi liberale e progredita!

Come faranno poi a convivere islamici, laicisti convinti, e coniugi omo, ancora io non lo so. Prima o poi il più forte, il più convinto della propria forza prenderà il sopravvento, e sappiamo bene chi sarà, vista la reazione al filmetto su Maometto. Certo non i laicisti: ah, quelli sono forti solo quando devono sparlare della Chiesa; e certo non gli omosessuali, i quali sotto il Corano, avrebbero ben poca speranza di riappropriarsi anche solo di una parte della dignità che la civiltà cristiana ha dato loro.

Povera Italia!

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Autore: Martino » Articoli 1494

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