“Un Paese dove la mattina si scia e il pomeriggio si va in spiaggia, dove ci sono città in cui è possibile mangiare e divertirsi a tutte le ore. E nei primi 6 mesi del 2014 abbiamo avuto un boom di turisti italiani, una crescita del 28% rispetto al 2013″. A dirlo è il direttore generale del ministero del turismo israeliano Amir Halevi a Roma per raccontare una nazione che fino al 2004 era percepita solo come una meta di pellegrinaggio e ora è scelta dal 51% dei turisti per motivi di piacere.
(turistipercaso.it)
L’Israele per gli italiani non è solo meta di pellegrinaggio. Halevi non nasconde che l’estate appena trascorsa è stata molto complicata a causa della situazione nella striscia di Gaza ma sottolinea: “Guardiamoci intorno. Da una parte del mondo ci sono inondazioni, dall’altra eruzioni, dall’altra ancora cicloni ma questo non ferma il turismo. Il nostro è un Paese sicuro che ha tante attività diverse da proporre. Il mercato italiano è il sesto per Israele, abbiamo registrato una forte crescita anche dei turisti russi. Tra i mercati europei il primo posto è occupato dalla Russia mentre restano al top gli americani”.
Molte effettivamente le possibilità di turismo al di là di quello religioso (in Italia ci sono 67 organizzatori di pellegrinaggi che lavorano con 234 diocesi e più di 25 tour operator generici). Ultimamente sta prendendo piede il cicloturismo, specialmente nel nord del Paese, il trekking e le passeggiate nel deserto, l’escursionismo e il turismo sportivo. Inoltre la cucina e la ristorazione, forte del contributo di più di 150 etnie diverse arrivate qui dal 9148, è veramente variegata e strizza l’occhio a qualunque dieta, vegana compresa. (ANSA)