« L’uso della forza
è vitale per il nostro paese », proclama lo scrittore Amos Oz, icona della sinistra israeliana ma meno dissidente di quanto si creda.« Non ne sottovaluto l’importanza. Senza la forza, Israele non sopravvivrebbe nemmeno 24 ore ».
Amos Oz non è’ un topo di biblioteca ma un uomo d’azione Da giovane ha fatto parte di un kibbutz, poi ha militato nell’esercito e ha partecipato fisicamente o moralmente a tutte le guerre d’Israele, sostenendole senza riserve. Senza forza, Israele sarebbe stato spazzato via nel 1948, nel 1967 e nel 1972, quando gran parte dei paesi arabi gli è saltata addosso. E sarebbe spazzato via anche adesso. Ma il grande scrittore ha aggiunto: “Il solo uso legittimo della forza è quello della prevenzione, per impedire l’occupazione d’Israele, proteggere la nostra vita e la nostra libertà.” Vi sembra il caso con l’abbordaggio cruento della Navi Marmara in acque internazionali e con le migliaia di civili uccisi dai bombardamenti su Gaza per stanare i militanti di Hamas? Dove sono le frontiere morali?
Come molti israeliani, Amos Oz vorrebbe la pace in cambio di terra. Il miracolo sembrava vicinissimo nel 2000 a Camp David,quando Barak aveva acconsentito a tutte le richieste palestinesi. Mancava soltanto la firma di Arafat. Ma come dice Amos Oz, « mi aspettavo al massimo una controproposta. Non immaginavo che la proposta di 2 Stati, 2 capitali e la restituzione della terra avrebbe scatenato un’ondata di ostilità contro di noi. Per me è stato un enorme choc. »
Poveretto, non aveva ancora capito che, da Hadji Amin in poi, i palestinesi sono ostaggio di gente che vuole soltanto la distruzione d’Israele e s’infischia della costruzione di uno Stato palestinese. Se Arafat avesse firmato, gli avrebbero fatto la pelle. Vuoi scommettere, caro Amos Oz ?
Dragor