Magazine Diario personale
L'idea mi era venuta e passata già altre volte,ma quando ho letto il report di Elena sulla sua gita praghese, ho deciso di cogliere al balzo lo spunto del suo bucato d'albergo e fare insieme a lei un brainstorming sul tema LAV(I)AGGI :-)
Si, perchè a volte il magico equilibrio tra la lunghezza temporale di un viaggio e la quantità di bagaglio a disposizione, si trova nel fare il bucato on the road, soprattutto quando si viaggia con pargoli in età soggetta ad esplosioni vulcaniche del pannolino (prima) e scarsità di precisione nel mangiare da soli (dopo).
Se si tratta di un viaggio di pochi giorni e non si prevede una gita al supermercato locale per approvvigionarsi anche di sapone per lavaggio a mano oltre che di pannolini, latte e babyfood, può occupare comunque meno spazio in valigia una tavoletta di sapone di marsiglia piuttosto che 3 body x giorno.
L'unico problema del bucato a mano fatto nel lavandino della stanza d'hotel è l'asciugatura: non tutti i bagni hanno i termosifoni (molti sono riscaldati dal pavimento) o una finestra da cui far passare l'aria (molti sono ciechi, muniti di ventola aspira aria), per cui spesso si deve stendere nella stanza, in prossimità del termosifone, se c'è ed è in stagione di funzionamento, o vicino alle finestre, lasciando le tende aperte perchè passi il sole, che spesso le finestre degli hotel sono bloccate e non si possono aprire. Ora,anche negli hotel a mille stelle, chissà perchè lo stendino no è previsto. Che voglio dire, ce ne faremmo molto di più che della cuffia per la doccia o del mini kit del cucito. Misteri alberghieri. Perciò diventa fondamentale essersi premunite, al momento di costruzione del bagaglio, del necessario per stendere: un gomitolino di spago o un elastico estensibile con i ganci alle estremità. E poi lavorare di fantasia, decidendo con il mobilio a disposizione, dove operare l'ostensione. Sicuramente gli americani e i campeggisti hanno sistemi ancora più high tech, con tubi estensibili o ventose degni della moglie dell'Uomo Ragno.
Elena è partita in viaggo di nozze con lo spago per stendere tra un finestrino e l'altro del retro dell'auto: massima stima!
Se si tratta di un viaggio più lungo, vale la pena documentarsi sulla presenza di una lavatrice ed eventualmente asciugatrice nei paraggi del luogo di destinazione: quasi sempre a disposizione negli appartamenti - vacanze in affitto (en passant vi consiglio http://www.homelidays.it/, il sito che utilizzo sempre io da anni), spesso campeggi, ostelli e alcuni residences hanno lavatrici a disposizione degli ospiti. E poi in molti posti ormai anche nella Vecchia Europa, ci sono i negozi di lavanderie, comprensivi di asciugatrici, a gettoni. In Italia dalle città sono un fenomeno in espansione anche in provincia (ad esempio potete cercare negli elenchi delle catene wash&dry,expresswash, ondablu, in Francia sono comuni anche in posti più piccoli (cercate su google il nome del posto dove andate e le fatidiche paroline laverie libre service, mentre per il resto d'europa di solito funziona il nome del luogo + laundry self service), negli Stati Uniti (le trovate su google usando il termine laundromat) possono trovarsi anche nelle stazioni di benzina nel mezzo del niente desertico per miglia e miglia. Vi consiglio però di tenere da parte le monete da un quarto di dollaro perchè non sempre ci sono le macchinette per cambiare le banconote nè persone o negozi nei paraggi per chiedere il favore del cambio.
In molti di queste lavanderie a gettoni esistono distributori automatici di detersivo, quindi non è necessario aver dietro il proprio,ma certamente se si viaggia on budget e in auto, vale la pena comprare il proprio bottiglione o fustino.
Siccome l'utilizzo della lavanderia a gettoni in un negozio prevede che vi tocchi ritornare a scaricare il bucato dopo un'oretta, metterlo in asciugatrice e tornare altri 40 minuti dopo, vi consiglio di trovarne una che sia o in una zona di interesse per fare una passeggiata o in prossimità di un bar o ristorante, così potete far coincidere il bucato con la vostra pausa caffè o pranzo. Il mio primo bucato a gettoni fu a Stasburgo, in una lavanderia automatica a pochi passi da un bar tapas messicano: in tal circostanza scoprii l'effetto che fa guardare un oblò durante la centrifuga dopo aver bevuto una desperados media alla spina :-)
Il servizio di lavanderia degli hotel. In teoria questi sono servizi extra cari. Ma non sempre! Ormai prima di preparare i bagagli dei viaggi di lavoro del Senator, mandiamo sempre una mail all'hotel di destinazione per domandere i costi del servizio di lavanderia e specie negli Stati Uniti e in Cina ci è capitato che il prezzo per il lavaggio a secco in poche ore di completi da uomo e camicie fosse assolutamente più conveniente di quello delle tintorie sotto casa nostra, con consegna nel giro di poche ore direttamente alla porta d'albergo. Per la Cina, ho dovuto compilare il foglio di richiesta per ordinare il bucato: esiste una casella per ogni singola operazione (lavaggio a mano, lavaggio in lavatrice, lavaggio a secco, temperatura, centrifuga si o no, se si a quanti giri max, asciugatura, stiratura, pressatura, piegatura) per cui alla fine ci vogliono almeno 20 minuti di lavoro cartaceo per disporre correttamente di una valigia di sporchi :-)
Le normali lavanderie: in alcune città consegnano davvero in poche ore (due o tre) e il costo in valuta locale può essere davvero conveniente, specie se vi siete sbrodolati tutta la salsa di un kebab sull'unico paio di jeans e sull'unico cappotto che avete dietro, perciò tanto per scaramanzia segnatevi l'indirizzo di una lavanderia nel luogo di destinazione che non sia troppo distante dalla vostra accomodation, per esempio usando il motore di ricerca di questa catena (A Varsavia la consegna in 3 ore è garantita al Cinq a Sec del centro commerciale Zloty Terasy, attaccato alla Stazione centrale:pensate, sanno pure smacchiare la salsa di kebab :-D)
La penna magica è entrata a far parte del mio bagaglio dopo una colazione da dunkin donuts a San Francisco: io mangiavo ciambelle al cioccolato e il Senator indossava un giubbino nuovo fiammante bianco ghiaccio di Club Monaco. Ora, non so come sia stato possibile, ma la crisi matrimoniale è stata poi risolta con un salto alla grocery accanto, dove ho trovato la penna Tide. Da allora mai più senza, ne abbiamo una nel cruscotto della macchina,una dentro la tasca di ogni valigia da stiva (così non ci dimentichiamo di portarla) e poi lascio la mia sempre nella bustina trasparente che uso per i liquidi...
oddio, ero partita con l'idea di parlare del bucato da sbrodolature della Viatrix e invece qua si parla delle mie...Elena suggerisce di portare in valigia le bavaglie superlavabili ed immediatamente asciutte dell' ikea kladd prickar, ma temo non le facciano della mia taglia!
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