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Italia e sicurezza sul lavoro: multe in chiave europa

Creato il 17 novembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Se il dramma delle morti sul lavoro ha portato ad un conteggio inferiore alle 1000 morti per anno, rimane comunque la domanda afferente al se sia possibile o meno migliorare l'entità di queste morti che chiamano bianche. L'Italia e le autorità competenti hanno fatto e faranno il possibile per limitare quei fenomeni troppo poco segnalati ma sempre presenti nel panorama italiano?  Ai conti ufficiali sfuggono purtroppo le cifre del lavoro nero o sommerso, che scriver si voglia. Nel periodo di tremenda crisi che sta mordendo sistema Italia e multiverso Europa giungono, purtroppo, anche altre misure di allerta molto poco considerate e divulgate dall'informazione.  Il nostro Paese è stato, infatti, messo in mora dall'Unione Europea per non aver rispettato le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro; a Roma rimangono poche settimane per fare fronte agiustificazioni.  Al termine di questo periodo scatteranno, quasi certamente, le infrazioni stabilite dalle legislazioni vigenti. L'Italia è accusata, in parole povere, di non fare abbastanza per arginare il fenomeno delle già citate morti bianche.  Il caso è pervenuto alle autorità europee grazie alla segnalazione, presso la Commissione Europea, fatta da un operaio metalmeccanico impiegato in un'azienda produttrice di frantoi per il settore enologico nel fiorentino. Sotto la lente della Direzione Generale per l'Occupazione ed i Servizi Sociali sono finiti sei punti del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro, a partire dal punto concernente la 'deresponsabilizzazione del datore in caso di delega e subdelega', già sotto esame nell'ormai ex-Governo B. La procedura di infrazione, grazie all'accoglimento derivante dalla lettera scritta dall'operaio infortunato, è stata messa in opera nel periodo aprile 2010-maggio 2011. Al 30 settembre 2011, puntuale come tante altre scadenze che stanno piovendo in questo periodo, è giunta al Governo italiano la lettera di messa in mora per presunta violazione della Direttiva UE 89/391, sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Rimangono pochi giorni per evitare, di fatto, un'infrazione che potrebbe condurre ad altre multe pesantissime.  Nel mentre, anche nel 2011 si continua a morire.  Secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna, infatti, dall’inizio del 2011 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono stati ben 542. Una cifra che può superare i 900 morti (minimo) se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere, ovvero lungo il tragitto casa-lavoro e lavoro-casa. Rimane ancora tanto da fare, per tutelare questa inestimabile forma di capitale umano che a gran giornate, ogni anno, se ne va senza una ragione. Le statistiche implacabili, aggiunte all'ascolto insperato di un semplice operaio infortunato, hanno prodotto una messa in mora che potrebbe presto produrre altri (brutti) risultati. 
ITALIA E SICUREZZA SUL LAVORO: MULTE IN CHIAVE EUROPA
Fonte:
"Morti bianche, l'Italia rischia la procedura di infrazione europea", A.Pisanò, Il Fatto Quotidiano

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