Monti sale laddove Berlusconi scese a suo tempo. Il primo vanta di aver salvato l’Italia che il secondo aveva distrutto. E in un Italia salvata è logico che accada…
Hollywood lo ha insegnato: i miracoli succedono a Natale. I tecnici diventano (toh!) politici, la Chiesa li sostiene, invece di preoccuparsi della nascita di Nostro Signore e dei sacerdoti che le sparano grosse (vedi Lerici e poi muori, specialmente se sei donna e ti piace provocare…).
Succede che Milano se la son ormai bevuta, e la crisi morde il freno anche da quelle parti. Un imprenditore sulla cinquantina perde tutto, perde l’azienda e gli affetti: la vita ha scelto per lui una strada diversa, e la metafora lascia lo spazio alla cruda realtà. Infatti, la strada di Renato, è quella che costeggia l’aeroporto di Linate, scalo aereo meneghino.
Lì, a pochi metri dalla ridente cittadina vantata dai Lumbard, avamposto di civiltà e di cultura del lavoro e della legalità, si consuma un delitto efferato ai danni del più fondamentale dei diritti: quello all’umanità. Renato Moda cerca di sbarcare il lunario e di mettere assieme il pranzo con la cena del giorno dopo: lo fa con la dignità di chi ha perso, senza però essere stato sconfitto dagli eventi. E subisce l’onta del giustizialismo de “noantri”, quello che va contro le irregolarità. Guai però a contestarle ai rom, ad esempio: nessuno qui vorrebbe passare per razzista!
E’ così che per racimolare qualche denaro, Renato prova a vendere oggetti vari di scarso valore: non borse di Gucci taroccate, né cd pirata o autoradio rubate. Vende tagliaunghie, lenti di ingrandimento, oggettistica di scarso pregio.
Ed eccoli, pronti all’intervento (ce ne fossero mai quando ce n’è davvero di bisogno…) arrivano i vigili urbani, tutori di una legge forte con i deboli: tremila euro di multa per commercio senza autorizzazione su suolo pubblico.
Vi lascio qualche secondo per le pernacchie di rito: multare un clochard di tremila euro è il modo migliore per passar per idioti, senza ottenere nulla in cambio se non il disprezzo dei cittadini e dei tassisti di Linate che hanno preso a cuore la causa del povero Renato, che proprio a casa di un autista ha trascorso la vigilia di Natale.
Un ottimo modo per allontanare ancor di più i cittadini dalle istituzioni, la soluzione adottata dai vigili urbani. Una follia vera e propria. Un’indecenza per un paese che ambisce ad entrare nel novero delle democrazie civilizzate. Una notizia che difficilmente si leggerebbe sui quotidiani dei paesi in cui le libertà civili sono oppresse da gradassi dittatori.
Ed intanto c’è chi ancora si vanta di aver salvato l’Italia dal baratro.
Chissà da quale baratro: in quello culturale ci siamo già caduti da un pezzo, in quello del rispetto dei diritti umani ci stiamo scivolando.
Ma forse, per qualcuno, l’unica Italia che conta è quella delle banche.
E pensare che c’è pure chi sarebbe disposto a votarlo…