Magazine Attualità

Italia sotto attacco, l’ira di Monti contro tutti

Creato il 13 giugno 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

 

Italia sotto attacco, l’ira di Monti contro tutti

 

Il terrore dello stato sono io. Maria XIV….

 

Speculatori, osservatori stranieri, stampa: superMario vede ormai nemici ovunque. Il governo è sempre più debole, lo spread sale giorno dopo giorno e Alfano, Bersani e Casini rinnovano la loro fedeltà all’esecutivo

 Scricchiola rumorosamente il governicchio dei professori che hanno tanto da imparare e poco da insegnare, l’esecutivo più simile ad una congrega di ragionieri, che all’organo di indirizzo politico di una nazione che tende verso una pericolosa deriva.

E superMario se la prende con tutti, con Confindustria ed il Corsera, con l’Austria e con i partiti: è un uomo solo al comando, afflitto dall’incapacità di venire a capo di una situazione politica ed economica molto più complessa di quella che si credeva.

L’Italia è sotto attacco di un esercito di speculatori pronti a divorare le carni delle vittime sacrificali, le stesse che rappresentano le economie più deboli di un’area Euro che perde credibilità ora dopo ora. A preoccuparsi, per la tenuta della moneta unica, sono adesso anche gli stati minori come l’Austria, che per bocca del ministro delle finanze Maria Fekter ha espresso preoccupazioni rispetto alle politiche italiane di risanamento che potrebbero portare Roma, secondo la politica dell’ Oesterreicher Volkspartei, a ricorrere ad un piano di salvataggio europeo che si ripercuoterebbe su tutti gli stati membri. Tralasciando la scarsa reputazione che la politica austriaca riscuote tra la sua gente, (una specie di Fornero tirolese, tanto per intenderci) è segno di un fortissimo disagio in cui il governo ha problemi a districarsi.

Mario Monti va su tutte le furie: pensa che l’Europa debba soggiacere alle stesse regole che vigono in Italia, in cui non è opportuno ammettere che questo governo sta facendo peggio di qualsiasi altra esperienza esecutiva repubblicana, in cui è quasi tabù dire che si stava meglio quando si stava peggio. Il premier bolla come “inopportuni” i commenti rilasciati da un ministro dell’Unione, in merito alla situazione italiana. Come dire che al gastroenterologo non deve importare se l’ortopedico ha prescritto un farmaco particolarmente aggressivo per l’apparato digerente. Dalle parole di Mario Monti traspare una cronica incapacità di pensare l’Europa come un’unità politica.

Ma purtroppo per il professore, Vienna non è certo il paese dei balocchi: forse alla Bocconi non insegnano il contenuto sostanziale di quella libertà di espressione del pensiero che è alla base della pacifica convivenza, nazionale ed internazionale. E se comincia a dar segni di squilibrio per il semplice parere di un ministro straniero, c’è da prendere atto di un governo che è quantomeno all’antibiotico: cerca di respingere ogni attacco di agenti esterni con dichiarazioni solo formalmente dotate di autorità ma che in realtà nascondono le gravi pecche di una alta amministrazione di incapaci boriosi. Quanto passerà, perché il corpo sarà assuefatto all’antibiotico e non riuscirà più a combattere le infezioni che lo divorano?

SuperMario è all’angolo: deve elemosinare il sostegno di quegli stessi partiti che sono stati ampiamente delegittimati dall’opinione pubblica e dalle ultime elezioni amministrative, chiede appoggio ad Alfano, Bersani e Casini, tre personaggi che ormai rappresentano esclusivamente centri di interessi tra loro contrapposti, non certo un’opinione pubblica avversa alla partitocrazia.Si appoggia, il premier meno legittimato degli ultimi sessant’anni, a chi non è più in grado di interpretare il pensiero dell’elettorato, di chi manca palesemente di rappresentanza.

In pratica Monti è ostaggio dei partiti, ai quali dovrà regalare qualcosa per scongiurarne la definitiva dipartita dalla vita pubblica. Sarà forse una legge elettorale gradita ai vecchi giocolieri delle urne? Probabile, solo i prossimi mesi potranno svelarci l’arcano, benché mitigando e smussando gli angoli del DDL corruzione c’è una buona possibilità di assicurarsi l’appoggio dei parassiti della casta: gli stessi che salvano De Gregorio dall’arresto e che potrebbero salvare Lusi, in base a quello che non possiamo certo definire un gentlemen agreement.

Ormai non è più un segreto: l’Euro è moribondo, Papademos ha fallito in Grecia, Monti sta fallendo in Italia, inutile cedere agli isterismi ma iniziare a prepararsi per il pesante e difficilissimo dopo-Euro che potrebbe essere ancora più devastante dei momenti attuali, a causa di una inflazione che raggiungerebbe livelli altissimi ed una credibilità internazionale che verrebbe definitivamente a mancare.

Ammesso che l’Italia ne abbia mai avuta.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :