

Canzoni a caso nelle orecchie. Dopo un paio di brani in inglese è il turno di "il minatore di frontale", un vecchio brano di Van de Sfroos, cantautore (più spesso dialettale) molto seguito in patria (dove per "patria" intendo il triangolo lariano!). Non riesco a pensare a niente di meno adatto. Eppure rinuncio ad andare avanti veloce.Fa un certo effetto ascoltare canzoni di casa quando ci troviamo lontani. Sensazioni controverse, in verità. Da una parte l'eccezionalità del trovarsi "altrove", a farle sentire distanti, perfino un poco odiate ("dov'è la playlist con gli oasis?"). Dall'altra, l'idea di un frammento che, ovunque tu possa trovarti, in qualunque angolo di mondo, sorseggiando birre alla spina in un pub sul Tamigi o mangiando noci di cocco su una spiaggia dei Caraibi, rimandi all'idea di qualcosa a cui fare ritorno. Radici più o meno salde, stare in equilibrio.L'idea stessa di casa.