Gli italiani sono ai primi posti per la conoscenza dell’inglese
Fino a qualche anno fa la lingua inglese era una perfetta sconosciuta per gran parte della popolazione italiana, un marchio che ci ha sempre contraddistinti all’estero come “maccheronici”. Di tempo ne è passato e di strada ne abbiamo fatta. Secondo un sondaggio dell’istituto di ricerca Abis analisi e strategie – Makno, promosso dalla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo, gli italiani sono, insieme ai tedeschi, ai primi posti per la conoscenza dell’inglese. Un risultato sicuramente eccezionale e sorprendente. Finalmente anche nel nostro Paese si comincia a guardare con attenzione all’importanza della lingua straniera, indispensabile per intrattenere relazioni con persone di altre nazioni, situazione oggi sempre più frequente grazie alla globalizzazione.
Un altro sondaggio, invece, dell’Associazione Direttori Risorse umane rivela che l’inglese è la lingua più richiesta dal 64% dei responsabili del personale, seguita dal francese e dallo spagnolo. Le università italiane hanno recepito questa necessità, inserendo corsi di inglese tecnico e scientifico nelle facoltà dell’area scientifica e biomedica e di business english e linguaggi di mercato nelle facoltà economiche. Inoltre negli anni è cresciuta l’offerta di lauree in Lingue e la traduzione di alcuni corsi, come quelli di Medicina, in inglese.
Nonostante tutto nel nostro Paese continua a persistere una certa diffidenza e scarsa propensione al multiculturalismo. Tra le cause la limitata disponibilità a compiere soggiorni all’estero di lunga durata. Secondo la ricerca Makno i giovani italiani sono coscienti dell’importanza di tale esperienza ma per motivi economici, lavorativi e sociali sono pochi quelli che vivono un’esperienza scolastica (10%) o lavorativa (1,5%) fuori dall’Italia.
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