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Ivano Cogo. La misura dello stupore

Da Fabry2010

Ivano Cogo. La misura dello stupore
(Luce dell’alba)

La misura dello stupore

Inesausta la vita ci misura
avvoltolata in risvegli e torpori
sull’orizzonte laconico del male
dentro le parole
del buono disteso sulle mani.
Respira la timida ora dell’alba
con la complessità
di un sole dubbioso
che scalda un poco il petto,
l’abbaiare intermittente del cane
alla campagna addormentata dalla bruma
il sospetto che ci siamo ancora
e ti rivedo e lo posso raccontare
nella confusione degli incontri
nella respirazione srotolata mentre dormi.

Gli sguardi omessi

Vagabonda come la nana Delina
(sempre in fuga
dal suo male
come un lupo matto
felice della luce della guazza
o infelice forse nell’esilio
del suo amore balbettato
che l’allontanava da tutti voi)

è quel sorriso risentito
che vi passò accanto
il venerdì al Castagno Grande
e l’urlo trapassò il cielo
e fu la fine dell’assillo.
Aveva solo in mente
un mondo un poco elastico
maiuscole voci per riscaldarsi.

“Non vi sfiorava il fuori tempo
gli sguardi omessi
la sfida stessa dell’apparizione?”

Sfolgorante

«sono venuto a trovare
mia madre
-torno ogni tanto
come fruscio
di libro sfogliato-
per la gloria prodigiosa
dei suoi occhi di campo
a primavera.
Mi spiega
che le fruttifica l’artrosi
ma le basta la mia visita d’azzardo
come cura estrema.»

Nota: Le tre poesie proposte fanno parte di tre diverse raccolte dell’autore; La misura dello stupore è in “Goccia a goccia”, edizioni Lietocolle, 2003 Como. Sfolgorante appartiene a una plaquette di cinque poesie “Tornanti” premio Dialogo, 2005.
Gli sguardi omessi, è parte del volume premio Università Statale di Milano, “Se ne scrivono ancora”, edizioni Cuem, 2005.



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